Draghi dice che ha provato fino all’ultimo a fermare Putin e che l’Italia non è in recessione
"Ci siamo telefonati con il presidente Putin prima dell'inizio della guerra. Ci siamo lasciati con l'intesa che ci saremmo risentiti. Alcune settimane dopo pero' ha lanciato l'offensiva. Ho provato fino alla fine a parlargli". A raccontarlo è Mario Draghi, in un'intervista con il Corriere della Sera, in cui il presidente del Consiglio spiega di aver provato fino all'ultimo a fermare Vladimir Putin dall'invadere l'Ucraina, senza però riuscirci. Anche nell'ultima telefonata, avvenuta qualche settimana fa, Draghi riferisce di aver chiamato il presidente russo "per parlargli di pace", per chiedergli di incontrarsi con Zelensky e trattare un cessate il fuoco.
"Mi ha risposto che i tempi non sono maturi", rivela ora Draghi. "Poi è arrivato l'orrore di Bucha. Comincio a pensare che abbiano ragione coloro che dicono: è inutile che gli parliate, si perde solo tempo", aggiunge. Per poi fare il punto sulla situazione economica italiana, su cui pesa lo spettro della crisi energetica. "La pace vale dei sacrifici", taglia corto Draghi, ricordando che il governo ha già speso 20 miliardi per evitare l'effetto boomerang delle sanzioni. "È nostra intenzione fare di più per proteggere imprese e cittadini, soprattutto i più vulnerabili. Il nostro obiettivo economico è preservare la crescita e l'occupazione", dice Draghi, sottolineando che "non siamo in recessione, ma c'è un rallentamento nei primi due trimestri di quest'anno" e spiegando che "molto dipenderà dall'andamento della guerra".
La determinazione del governo però, aggiunge Draghi, è massima: oggi nella ricerca di fonti alternative di gas, quanto un anno e mezzo fa lo era nella ricerca del vaccino contro il Covid. Il governo però, prosegue il presidente del Consiglio, deve andare avanti senza divisioni. E lancia un appello ai partiti: "Non sentitevi in una gabbia, progettate il futuro con ottimismo e fiducia non con antagonismo e avversità. Guardate ai successi che avete ottenuto in una situazione molto difficile. Ci sono tutte le ragioni per essere fiduciosi. Lo stesso incoraggiamento rivolgo anche a tutti gli italiani".