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Draghi: “Crimini di guerra devono essere puniti, Putin dovrà rispondere delle sue azioni”

“I crimini di guerra devono essere puniti. Il Presidente Putin, le autorità e l’esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni”: lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, confermando il pieno sostegno dell’Italia al nuovo pacchetto di sanzioni Ue alla Russia.
A cura di Annalisa Girardi
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"A Vladimir Putin dico ancora una volta di porre fine alle ostilità, di interrompere le stragi di civili, di dare questo cessate il fuoco": lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a margine della visita a Torino. Per poi raccontare quanto detto al presidente russo nella telefonata di qualche giorno fa: "Come sapete nella telefonata che ho fatto la prima cosa che gli ho detto è: ‘Io la chiamo perché voglio parlare di pace’. Per il popolo russo questa guerra non ha senso. Vuole dire solo vergogna, isolamento e povertà". Draghi ha quindi ribadito l'appello a Putin a tornare "con serietà" al tavolo dei negoziati per parlare di pace. Pur mettendo in chiaro, allo stesso tempo, che i crimini di guerra che la Russia avrebbe commesso, non devono restare impuniti.

"Le atrocità commesse a Bucha, Irpin e in altre località liberate dall'esercito ucraino scuotono nel profondo i nostri animi di europei e di convinti democratici. Indagini indipendenti devono fare piena luce su quanto accaduto. I crimini di guerra devono essere puniti. Il Presidente Putin, le autorità e l'esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni. L'Italia e l'Unione Europea sostengono il popolo ucraino, in lotta per la pace e per la libertà", ha avvertito Draghi.

Il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato come l'Italia sia completamente allineata all'Unione europea nel nuovo pacchetto di sanzioni a Mosca, appena annunciato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: "La Commissione Europea ha appena annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca. L'Italia è pienamente allineata al resto dell'Unione Europea e appoggia con convinzione le misure restrittive presentate dalla Presidente von der Leyen". Per poi aggiungere: "Nella giornata di oggi abbiamo espulso 30 diplomatici russi, una decisione presa in accordo con altri partner europei e atlantici".

Draghi ha parlato di quanto sta accadendo in Ucraina anche nella sua audizione di oggi al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il Copasir. Nelle due ore di audizione il presidente del Consiglio avrebbe approfondito le tematiche inerenti all'invasione dell'Ucraina, anche per quanto riguarda la sicurezza energetica e cibernetica. Inoltre, secondo quanto reso noto dal presidente del Copasir, Adolfo Urso, avrebbe fatto il punto sulle misure del governo in merito all'impatto delle sanzioni sul sistema sociale ed economico del Paese.

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