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Draghi: “Con che coscienza un giovane salta la lista e si vaccina?”

“Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili? Uno può dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, queste platee di operatori sanitari che si allargano. Con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare?”: lo ha detto Mario Draghi in conferenza stampa.
A cura di Annalisa Girardi
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Mario Draghi, parlando in conferenza stampa della campagna vaccinale e delle nuove raccomandazioni sul farmaco AstraZeneca, si scaglia contro chi non rispetta le priorità e salta la fila per ricevere il vaccino. Specialmente per quanto riguarda le persone più giovani, che sono meno esposte al rischio di contrarre il coronavirus in una forma grave, che potrebbe portare al ricovero decesso: "Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili? Uno può banalizzare e dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano. Con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare?", ha detto il presidente del Consiglio."Non vogliamo dire che gli operatori sanitari non vanno vaccinati. Assolutamente bisogna vaccinare chi è in prima linea, ma ci sono queste platee di sanitari che si allargano e che non sono in prima linea", ha aggiunto.

La raccomandazione di destinare in via preferenziale il vaccino di AstraZeneca agli over 60, ha spiegato Draghi, accompagnato in conferenza stampa dal presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, non risponde solo a una scelta fatta dopo quanto accaduto nelle ultime settimane, con i rari casi di coaguli nel sangue riscontrati soggetti giovani dopo la prima dose del vaccino: c'è anche una precisa volontà del governo di accelerare la campagna di protezione delle categorie più fragili. "La raccomandazione è usare il vaccino AstraZeneca per coloro che hanno più di 60 anni e quello che deve attirare la nostra attenzione è il rischio di decesso che è massimo per chi ha più di 75 anni. Quindi bisogna concentrarsi sul vaccinare prioritariamente i più anziani, tutto dipende da questo", ha detto Draghi, puntando poi il dito contro le persone più giovani che vengono vaccinate.

La priorità, non ha dubbi Draghi, è quella di vaccinare i più anziani e i più fragili. Solo così si potrà poi parlare delle riaperture. Questo chiaramente non vuol dire che il vaccino AstraZeneca, una volta assolto questo compito, non possa andare anche alla popolazione più giovane. "Il vaccino è approvato dai 18 anni in su, solo raccomandato per le persone sopra i 60 anni, ma non certo proibito", ha aggiunto i professor Locatelli.

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