Draghi annuncia riaperture dopo Pasqua: “Si partirà dalla scuola, rientro per infanzia e primarie”
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo al Senato in vista del Consiglio Ue delinea la linea del governo sul tema delle riaperture. Dopo Pasqua una delle priorità per Draghi deve essere pensare alle riaperture di tante attività. “Mentre stiamo vaccinando è bene iniziare a pianificare le aperture”, afferma. Spiegando poi qual è il suo primo obiettivo: “Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis, con le primarie e l’infanzia anche nelle zone rosse, allo scadere delle attuali restrizioni, speriamo subito dopo Pasqua”. Il 6 aprile scadrà il dpcm attualmente in vigore e il governo sta studiando il nuovo provvedimento anti-Covid da mettere in campo, con l’idea di puntare anche ad alcune riaperture. Prima fra tutte, proprio quella della scuola.
Il presidente del Consiglio parla anche del certificato vaccinale che la Commissione europea sta cercando di predisporre per chi ha già ricevuto le dosi del siero anti-Covid: “Per il certificato verde digitale l’obiettivo è dare entro tre mesi un certificato digitale a coloro che sono stati vaccinati, che hanno effettuato un test diagnostico o che sono guariti. La libertà di movimento deve andare di pari passo con la garanzia della salute. Questo obiettivo va perseguito senza discriminazioni e nella tutela dei dati sensibili dei cittadini. È un processo complesso”.
Draghi affronta anche temi che vanno al di fuori dell’Europa, parlando in particolare della Turchia: “Ho esaminato ieri con Erdogan (presidente turco, ndr) l’importanza di evitare iniziative divisive e rispettare però i diritti umani. L’abbandono dell’accordo di Istanbul rappresenta un grave passo indietro. La protezione delle donne dalla violenza e in generale la difesa dei diritti umani in tutti i Paesi sono un valore europeo fondamentale. Io direi di più, sono un valore identitario per l’Ue. Dobbiamo ribadire l’impegno come governi e parlamenti nazionali a costruire un’Europa che accolga i giovani e li formi come figli, non come riserva di lavoro, spesso sottopagato. Un futuro migliore per l’Europa unita passa attraverso una azione concreta sull’occupazione, soprattutto giovanile, sulle parità, sui diritti sociali”. Infine il presidente del Consiglio sostiene che l’Ue dovrebbe “andare avanti verso la tassazione digitale entro la metà del 2021”.