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Guerra in Ucraina

Draghi al G7 con Zelensky: “Sosterremo Kiev con la stessa determinazione che abbiamo avuto finora”

Mario Draghi oggi ha partecipato a un vertice G7 con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I leader gli hanno assicurato il loro supporto e hanno condannato gli ultimi attacchi russi a città e strutture civili: “Ne chiederemo conto a Putin e agli altri responsabili”, hanno scritto in una nota.
A cura di Annalisa Girardi
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"Condanniamo con forza i bombardamenti sui civili e sulle infrastrutture civili da parte della Russia. Questi bombardamenti devono spingerci a sostenere l'Ucraina con la stessa determinazione che abbiamo avuto finora": sono le parole pronunciate da Mario Draghi durante la riunione in videoconferenza dei leader del G7 insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Siamo riusciti a diversificare le nostre fonti di energia e a diventare sempre più indipendenti dal gas russo. Tuttavia i prezzi dell'energia sono ancora troppo alti, è un problema che dobbiamo affrontare uniti. Il nostro obiettivo deve essere la pace, ma una pace che sia giusta e voluta dall’Ucraina", ha aggiunto il presidente del Consiglio uscente.

Draghi questa mattina aveva anche sentito Zelensky per telefono e già in quella occasione aveva condannato i raid russi. Il presidente ucraino, da parte sua, lo aveva ringraziato per il "supporto forte e consistente".

I due leader si erano poi risentiti durante la riunione in videoconferenza del G7, a cui appunto ha partecipato anche il presidente ucraino. "Il nostro incontro è avvenuto sullo sfondo dei recenti attacchi missilistici a strutture civili nelle città ucraine, che hanno portato alla morte cittadini innocenti. Condanniamo questi attacchi nella maniera più forte possibile e ricordiamo che attacchi indiscriminati contro civili innocenti sono crimini di guerra. Ne chiederemo conto al presidente Putin e agli altri responsabili", hanno scritto in una nota comune tutti i leader al termine del vertice.

Ancora una volta è stato condannato il "tentativo di annessione illegale delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson" e i leader hanno ribadito che la comunità internazionale non riconoscerà mai questi territori come parte della Russia.

Il G7 ha anche sottolineato che continuerà a imporre sanzioni economiche alla Russia e ha chiesto di mettere un punto alla escalation. Per poi lanciare un appello alle autorità bielorusse, affinché non forniscano supporto all'esercito russo e lo lascino passare sul proprio territorio.

E ancora: "Abbiamo assicurato al presidente Zelensky che siamo imperterriti e fermi nel nostro impegno per fornire all'Ucraina tutto il supporto di cui ha bisogno per mantenere la sua sovranità e integrità territoriale. Continueremo a fornirle supporto finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale e staremo saldamente dalla sua parte per tutto il tempo necessario".

L'obiettivo, prosegue la nota congiunta dei leader, rimane quello della pace: "Nessun Paese vuole la pace più dell'Ucraina, il cui popolo ha sofferto morti, sfollati, innumerevoli atrocità a causa dell'aggressione russa. In solidarietà con l'Ucraina, i leader del G7 hanno accolto la disponibilità del presidente Zelensky a una giusta pace. Che dovrebbe includere questi elementi: il rispetto della Carta delle Nazioni Uniti che protegge la sovranità e l'integrità territoriale, la salvaguardia della capacità ucraina di difendersi in futuro, assicurare la ricostruzione e la ripresa dell'Ucraina (con la possibilità di farlo utilizzando fondi russi), e perseguire i crimini che i russi hanno commesso durante la guerra".

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