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Guerra in Ucraina

Ucraina, Draghi: “Abbiamo preso l’impegno di aumentare la spesa militare con la Nato, lo manterremo”

Il premier è intervenuto a margine dei due summit (della Nato e del G7) sulla guerra in Ucraina: sul tavolo le nuove risposte dell’Occidente contro il conflitto e la crisi economica.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Unità e solidarietà". Così il premier Mario Draghi descrive il clima tra gli alleati Nato e G7 dopo gli incontri a Bruxelles di oggi. "Entrambi i summit – spiega il presidente del Consiglio ai giornalisti- hanno mostrato unità nel decidere di inasprire le sanzioni alla Russia se fosse necessario". Quindi riferisce che tutti i Paesi partecipanti hanno parlato di effetti molto importanti sull'economia di Mosca, che sarebbe "profondamente indebolita".

Quanto all'aumento della spesa militare fino al 2% del Pil, come chiesto dall'Alleanza atlantica, Draghi si pone contro il Movimento 5 stelle dicendo che il governo "osserverà l'impegno, come tutti gli altri governi occidentali". Nel vertice è poi stato ribadito che non è possibile coinvolgere Nato e Ue nella garanzia di una no fly zone sull’Ucraina.

Tra gli altri temi sul tavolo la sicurezza energetica e agroalimentare. In entrambi i casi il premier argomenta che la risposta giusta è quella di combinare diversificazione e cambiamento delle fonti di approvvigionamento, per rendere l'Ue davvero indipendente dal gas russo.

Sempre su questo tema il premier riferisce che Canada e Stati Uniti si sono detti disposti ad aiutare con le esportazioni, mentre la Cina non è stata condannata da nessuno. "Speriamo contribuisca al processo di pace – dice- è importantissima e può essere cruciale: aspettiamo le risorse di cui dispongono". Invece per quanto riguarda la decisione di Mosca di far pagare il gas un rubli Draghi parla di una "violazione contrattuale" e quindi "i contratti sono considerati violati se questa clausola viene applicata dalla Russia".

Capitolo profughi. Il premier dice che "stanno crescendo in modo sostanzioso: da noi solo sono 70mila, in Germania almeno 200mila, in Polonia milioni: quindi il dramma umanitario va affrontato con il coinvolgimento pieno dell'Onu". Infine il presidente del Consiglio assicura che l'incontro con Erdogan è andato bene e che presto ci sarà un incontro a tre con Turchia e Francia.

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