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Covid 19

Dpcm, Conte illustra le nuove misure: “Evitate visite dai congiunti, spostamenti solo se necessario”

Il presidente del Consiglio Conte è intervenuto in conferenza stampa da Palazzo Chigi per spiegare il contenuto del nuovo dpcm anti Covid, che prevede ulteriori misure restrittive per contenere l’emergenza sanitaria. Le nuove norme saranno in vigore da venerdì 6 novembre, compresa la divisione dell’Italia in tre fasce, zona rossa, arancione e gialla.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Conte è intervenuto in conferenza stampa da Palazzo Chigi per illustrare le misure contenute nel nuovo dpcm che entra in vigore da venerdì, 6 novembre (non quindi da domani come era stato detto in un primo momento) e sarà valido fino al 3 dicembre.

"L'Rt è aumentato fino a 1,7, come media nazionale. I numeri complessivi sono in costante aumento, per cui molte Regioni potrebbero superare le soglie critiche delle terapie intensive nelle prossime settimane. Dobbiamo intervenire. Oggi abbiamo 21 parametri. Poco fa il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha adottato l'ordinanza che individua tre zone, gialla, arancione, rossa, ciascuna con proprie misure restrittive. Abbiamo distinto per questo l'intera Penisola in tre aree. Rientrano nell'area gialla: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana e Umbria, Liguria, Veneto".

"Rientrano invece nelle zone arancioni Puglia e Sicilia. Qui è vietato spostarsi in entrata e uscita da una Regione all'altra e da un Comune all'altro. Anche in questo caso si raccomanda di non compiere spostamenti non necessari durante il giorno. Si applicano qui le seguenti misure: giorni festivi e prefestivi chiudono i centri commerciali, didattica a distanza al 100% per le superiori, e lezioni a distanza per l'università, sospesi i concorsi, rimangono aperti i centri sportivi. Le Regioni che rientrano nella fascia di rischio più elevato sono invece Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Calabria. In queste Regioni è vietato ogni spostamento, da una Regione all'altra e da un Comune all'altro. Chiudono anche i negozi, restano aperti parrucchieri e barbieri, e le lavanderie. Si va in smart working, tranne che per attività indifferibili. Resta la scuola in presenza solo per elementari e prima media, e per la scuola dell'infanzia. Non ci sono Regioni comprese in aree verdi, la pandemia corre ovunque. Se una Regione all'esito dell'adozione delle misure dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni consecutivi in un rischio più basso, potrà essere assoggettata a misure meno restrittive".

"Ho chiesto al ministero della Salute di condividere i dati del monitoraggio della curva epidemiologica, vogliamo che questi dati siano accessibili a scienziati e cittadini. Comprendiamo il disagio, ma dobbiamo tenere duro. Porteremo in Consiglio dei ministri un decreto legge con nuovi ristori".

"La scelta delle valutazioni politiche l'abbiamo fatta con questo Dpcm, adottando questo schema tripartito. Una volta adottato e condiviso questo regime restrittivo le conseguenze sono automatiche, basate su dati e criteri scientifici. Non ci sono negoziazioni. Non è possibile contrattare sulla pelle dei cittadini. Non lo farà il ministro Speranza, non lo faranno immagino i presidenti delle Regioni. Il contraddittorio è a monte, le Regioni partecipano al processo. Per quanto riguarda le visite congiunti abbiamo già fatto la raccomandazione ai cittadini di non vedere in altre abitazioni persone diverse dai conviventi. Nelle zone rosse è l'uscita di casa che va motivata ma in ogni caso, al di là del divieto, c'è sempre la raccomandazione nelle aree gialle di non andare in altre abitazioni dove ci sono non conviventi. Dove c'è il divieto di spostamenti serve l'autocertificazione".

Anche la suddivisione in tre fasce dell'Italia, zona rossa, arancione e gialla, con il lockdown nelle zone a rischio massimo, scatterà quindi da venerdì e non da domani. E quindi le misure più stringenti nelle Regioni rosse ed arancioni, in cui saranno limitati gli spostamenti, tranne quelli per lavoro, salute o necessità, slitteranno di 24 ore.

Il motivo era stato anticipato da Gianni Rezza (Iss), il quale oggi pomeriggio aveva spiegato che non erano ancora state decise le regioni che andranno nelle aree rossa, arancione e gialla: "Oltre all'Rt, dobbiamo considerare altri 20 indicatori, tra cui la resilienza, cioè quanto il sistema sanitario è in grado di rispondere. Ne sapremo di più nelle prossime ore".

Quali Regioni sono in zona rossa e quali in zona arancione

Dopo un confronto tra il ministero della Salute e i governatori, rientrerebbe in zona gialla la maggior parte delle Regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana e Umbria, Liguria, Veneto. Mentre in zona arancione verrebbero ricadrebbero Puglia e Sicilia. Le Regioni che rientrano nella fascia di rischio più elevato sono invece Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Calabria.

Quali misure entrano in vigore da venerdì

Da venerdì sarà necessario avere dunque l'autocertificazione per motivare gli spostamenti al di fuori della propria Regione o al di fuori del proprio Comune, nelle zone rosse e nelle zone arancioni, come avveniva durante il lockdown. La stessa autocertificazione dovrà essere compilata per uscire durante le ore del coprifuoco, per autodichiarare che si esce per motivi di lavoro, salute o necessità. Anche se non ancora confermato sembra quasi certo, a quanto apprende Fanpage.it, che si continuerà a utilizzare l’autocertificazione che i cittadini potevano scaricare già ad ottobre dal sito del Viminale per giustificare le uscite durante gli orari di coprifuoco previsti, in quella fase, solo in alcune Regioni.

Ecco le misure valide per tutto il territorio nazionale, quelle che riguardano appunto la zona gialla: didattica a distanza al 100% per le superiori; attività in presenza per le scuole elementari e medie e per la scuola d'infanzia attività, ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni); coprifuoco dalle 22 alle 5; centri commerciali chiusi nel weekend; capienza sui mezzi pubblici ridotta al 50%; musei e mostre chiuse; stop a corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie; parrucchieri e centri estetici aperti.

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