Dpcm, è possibile raggiungere la propria seconda casa fuori Regione, ma non quella di un parente
Gli spostamenti verso le seconde case sono permessi in una Regione diversa da quella in cui ci si trova, ma solo se si tratta di un’abitazione di proprietà o in affitto. Non si può invece raggiungere la casa di un parente.
In attesa delle ‘Faq' della presidenza del Consiglio che diano chiarimenti sul Dpcm in vigore da sabato scorso, è il sottosegretario all'Interno Achille Variati a spiegare la norma: "Si può sempre, eccetto nelle ore di coprifuoco, tornare nella propria residenza o abitazione, una seconda casa è un'abitazione e non è esplicitato nel nuovo Dpcm il divieto di andare nella seconda casa purché si tratti di una propria proprietà o ci sia comunque un contratto di affitto, ergo è possibile spostarsi", anche fuori Regione. Lo ha spiegato ieri a 24 Mattino su Radio 24.
"Se la casa è proprietà di un altro anche se parente – ha aggiunto – non può essere considerata seconda casa ovviamente la norma può essere oggetto di una precisazione, al momento non prevista".
Il Dpcm in vigore da sabato scorso, vieta esplicitamente gli spostamenti tra le Regioni fino al 15 febbraio. Ma non fornisce un'indicazione chiara sulle seconde case. La circolare inviata due giorni fa a tutti i prefetti dal capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, si limitava a dire che il decreto "conferma fino al 15 febbraio la previsione delle già vigenti limitazioni di spostamento tra regioni, con la consueta eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonché dal rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione". Nessun accenno specifico alle seconde case, come si vede.
Pare che sul punto non ci fosse una posizione unanime nel governo: da una parte l’ala prudente del ministro della Salute Roberto Speranza si era detta contraria a prevedere questo allentamento rispetto al dpcm precedente. Ora però il sottosegretario Variati ha chiarito ogni dubbio.