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Dpcm di Natale, no agli spostamenti tra Regioni: possibile solo ritorno a residenza

Il governo è al lavoro per definire le regole per il Natale, attraverso il dpcm che entrerà in vigore a partire dal 4 dicembre. L’ipotesi più probabile è quella di vietare gli spostamenti tra Regioni, anche se dovessero essere tutte in zona gialla. L’unica eccezione potrebbe essere prevista per chi torna alla sua residenza e per gli studenti fuori sede.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il governo continua il confronto sul nuovo dpcm, che entrerà in vigore dal 4 dicembre e conterrà le regole per il Natale. La riunione di ieri tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capi-delegazione si è protratta per ore e sembra portare a regole stringenti per evitare che durante le festività natalizie si ripeta quanto avvenuto in estate. Non ci saranno deroghe al coprifuoco, che dovrebbe restare alle 22 anche per le giornate della vigilia, per il Natale e per il Capodanno. Potrebbe, tra l’altro, essere prolungato fino alle 6 (attualmente è alle 5).

No agli spostamenti tra Regioni, ma con (poche) eccezioni

Gli spostamenti tra Regioni saranno limitati, anche tra zone gialle. Nelle Regioni che sono in fascia arancione o rossa gli spostamenti non saranno consentiti al di fuori del proprio territorio, così come avviene anche oggi. Ma le restrizioni dovrebbero valere anche per le Regioni gialle, considerando che secondo il governo tutte le regioni italiane potrebbero essere gialle entro Natale. Gli spostamenti potrebbero essere consentiti solamente per i residenti. Gran parte del governo pensa alla linea dura e vorrebbe evitare qualsiasi eccezione.

Si vuole evitare che milioni di italiani si mettano in viaggio come in estate, consentendo solamente il ritorno all’abitazione di residenza. Ci potrebbe essere qualche minima eccezione per far ricongiungere i parenti, forse permettendo agli studenti fuori sede di tornare a casa. Per quanto riguarda le seconde case, gli spostamenti dovrebbero essere consentiti solamente all’interno della stessa Regione e solamente se ci si trova in zona gialla. Limitazioni anche per chi torna dall’estero: quarantena al rientro in Italia, ma bisogna decidere se far valere questa regola per tutti i Paesi o solamente per quelli inseriti nella lista del ministero della Salute, a cui eventualmente si dovrebbero aggiungere Austria e Svizzera, che terranno aperti gli impianti sciistici. Che, invece, saranno chiusi in Italia.

Dpcm dicembre, ristoranti chiusi a Natale e Capodanno

I ristoranti resteranno chiusi il 25 e il 26 dicembre, ma anche a Capodanno. Il governo vuole evitare aperture a Natale e Santo Stefano. Gli altri giorni saranno aperti, così come i bar, solamente fino alle 18, esattamente come avviene ore. Restano sempre chiusi – fatta eccezione per asporto e consegna a domicilio – nelle zone arancioni e rosse. In ogni caso, secondo il ministro della Salute, Roberto Speranza, entro il 15 dicembre tutte le Regioni potrebbero essere in area gialla.

Negozi aperti la sera e messe anticipate

I negozi resteranno aperti qualche ora in più, ma sempre tenendo conto del coprifuoco alle 22. Probabilmente gli esercizi commerciali saranno aperti fino alle 21 per evitare assembramenti e scaglionare maggiormente gli ingressi. Possibile anche la riapertura dei centri commerciali nei weekend e nei giorni festivi. Divieto assoluto di feste nei locali pubblici e nei luoghi privati. Nelle abitazioni potrebbe essere affermato il principio di un massimo di persone da ricevere in casa: non più di 6, forse. Ma non ci sarà alcun obbligo, solo una forte raccomandazione. Per il Natale le messe potrebbero essere anticipate: non a mezzanotte, ma prima del coprifuoco. Anche i vescovi sembrano d’accordo con questa ipotesi, tanto da sottolineare che in Italia molto spesso la messe di Natale si celebra già alle 22 e non a mezzanotte.

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