Dpcm Covid, Conte: “Muoversi solo per motivi di lavoro o salute, situazione preoccupante”
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una conferenza stampa a Palazzo Chigi ha presentato il nuovo dpcm con le nuove misure anti Covid, firmato nella notte. La stretta ulteriore, valida da domani 26 ottobre, fino al 24 novembre, si è resa necessaria perché "non tutte le misure adottate hanno agito con la tempestività necessaria", ha spiegato ieri il capo dell'esecutivo.
"Abbiamo realizzato con l'ausilio degli esperti il nuovo Dpcm – ha detto il presidente del Consiglio -: l'analisi della curva epidemiologica segnala crescita rapida. La diffusione del contagio e lo stress sul sistema sanitario è preoccupante. Soglia critica di Rt a 1,5. L'elevato numero di positivi ha sfiorato i 20mila. Ciò rende difficili le operazioni di tracciamento. Il nostro obiettivo è tenere sotto controllo la curva epidemiologica. Solo così riusciremo a gestire la pandemia e garantire cure adeguate a tutti i cittadini e scongiurare secondo lockdown generalizzato. Il paese non può più permetterselo. Dobbiamo evitare di trovarci nella condizione di scegliere tra salute e l'economia. Ecco perché abbiamo introdotto misure più restrittive, che entreranno in vigore questa sera a mezzanotte. Bisogna muoversi solo per motivi di lavoro, salute e necessità e raccomandiamo di non ricevere a casa persone che non facciano parte del nucleo familiare. Nel paese c'è stanchezza, rabbia, frustrazione, e crea diseguaglianze. Non mi piace fare promesse ma prendo impegno a nome del governo: sono pronti gli indennizzi per coloro che saranno penalizzati dalle nuove norme. Verrà cancellata seconda tassa Imu , confermata cassa integrazione e offriremo ulteriore mensilità del reddito d'urgenza. Speriamo di vivere il Natale con maggiore serenità e con il vaccino, da dare subito ai soggetti fragili e agli operatori socio-sanitari. Ce l'abbiamo fatta ad aprile, un Paese che è grande una volta deve essere grande sempre. Stringiamo i denti ora per tornare a respirare a dicembre".
Tutte le novità dell'ultimo dpcm
Tra le novità principali del nuovo decreto c'è la conferma della chiusura di tutte le attività di ristorazione alle 18, compresi i festivi.
Non c'è alcuna limitazione allo spostamento tra Regioni e tra Comuni, ma c'è comunque una forte "raccomandazione" a limitare i movimenti, se non sono necessari.
Chiudono del tutto palestre e piscine, ma anche teatri e cinema, sale da concerto senza eccezioni. Il testo firmato nella notte prevede infatti "la sospensione degli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi, anche all'aperto". Restano aperti i musei. Si fermano anche gli impianti nei comprensori sciistici: secondo il testo definitivo questi "possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni".
Gli impianti "sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti". Tutte le fiere sono sospese.
Per la scuola si stabilisce il ricorso alla didattica a distanza almeno per il 75%. Nel nuovo decreto salta invece il divieto di concorsi pubblici e privati previsto nell'ultima bozza circolata. Incentivato lo smart working nel pubblico e nel privato.
Nuove misure anche per il mondo dell'infanzia: stop a parchi divertimento, ma restano aperte le aree gioco bimbi. Nel testo definitivo si legge: "Sono sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento. È consentito l'accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all'aria aperta, con l'ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposto in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia".