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Dpcm 25 ottobre 2020: chiusi gli impianti di sci

Nel dpcm del 25 ottobre, appena firmato dal presidente del Consiglio Conte, c’è la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici: “gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP)”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nella giornata di oggi è attesa la conferenza stampa del presidente del Consiglio Conte sul nuovo dpcm, che entrerà in vigore domani fino al 24 novembre prossimo. A quanto si apprende il presidente del Consiglio Conte ha già firmato il nuovo decreto. Tra le misure principali c'è la chiusura di bar, pub, ristoranti e pasticcerie, alle 18 in tutto il territorio nazionale, sebbene le Regioni avessero chiesto di spostare la chiusura alle 23. I ristoranti saranno però aperti la domenica.

Dopo le 18 saranno comunque permessi l'asporto e la consegna a domicilio, e così alcuni locali si stanno già attrezzando. Il consumo al tavolo sarà consentito per un massimo di quattro persone "salvo che siano tutti conviventi". Per quanto riguarda lo sport c'è la chiusura di palestre e piscine, ma la corsa all'aperto è comunque consentita.

In un altro passaggio del testo si annuncia anche lo stop agli impianti di sci: "Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti", si legge nel documento che Fanpage.it ha avuto modo di visionare.

Ieri si era aperta la stagione sciistica nella famosa località di Breuil-Cervinia in Val d'Aosta, dove si sono registrate lunghe code alla biglietteria, assembramenti a bordo della funivia, tutti in attesa di salire sugli impianti con la mascherina indossata. Sono stati circa 2.200 i primi appassionati dello sci che hanno voluto approfittare della bella giornata di sole. La società Cervino Spa forniva la mascherina chirurgica a chi ne fosse sprovvisto.

Ma come si evince dalle fotografie pubblicate dagli utenti sui social sulla funivia che porta gli sciatori a Plan Maison non vi era alcun distanziamento personale: le cabine partivano con la capienza massima. Le vigenti disposizioni in Val d'Aosta prevedono infatti la capacità totale su funivie, cabinovie e seggiovie. Le immagini hanno suscitato molte polemiche, perché con il nuovo dpcm si prevedono restrizioni per attività essenziali come la scuola, dove dovrebbe essere imposta la didattica a distanza per il 75% per gli studenti delle superiori.

Ma c'è anche chi difende la categoria, come come Matteo Zanetti, presidente e amministratore delegato della Cervino spa, secondo cui "la situazione è ottima dal lato dell’accesso graduale e del controllo" perché sì, "c’è stata gente alle casse, con una coda che abbiamo gestito esternamente per non creare assembramento all’interno" ma a tutti è stata misurata la temperatura e poi sono stati fatti skipass online e addirittura erano aperte "tutte le nostre casse, anche quella automatica".

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