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Dossieraggi, parla il pm di Perugia Cantone: “Numeri mostruosi, il mercato dei dati non si è fermato”

Nel caso dei presunti dossieraggi avvenuti ai danni di figure politiche e personaggi noti ci sono numeri “mostruosi”, ed è facile “pensare che ci sia altro”, cioè un’organizzazione più ampia (che al momento non è dimostrata dalle prove). Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, ha parlato davanti alla commissione Antimafia.
A cura di Luca Pons
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Nell'indagine in corso sui presunti dossieraggi ai danni di personaggi politici e vip, i numeri sulle informazioni private che sono state scaricate sono "mostruosi". Lo ha detto Raffaele Cantone, procuratore di Perugia che sta gestendo l'inchiesta. Il pm è intervenuto davanti alla commissione parlamentare Antimafia, come aveva fatto ieri il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. Cantone ha detto chiaramente: "I numeri di questa vicenda lasciano pensare che ci sia altro. Sono numeri che inquietano, davvero mostruosi". Non solo, ma anche oggi "il mercato delle Sos non si è fermato". Le Segnalazioni di operazioni sospette sono quei dati che arrivano alla Banca d'Italia su operazioni finanziarie particolari, raccolte in un'unica banca dati che secondo l'accusa il tenete della Guardia di Finanza Pasquale Striano avrebbe consultato in modo illegale.

"Abbiamo una prova clamorosa", ha detto Cantone: "Durante la prima fuga di notizie sull'inchiesta, su un giornale è uscito un riferimento a una Sos che riguardava un imprenditore che avrebbe avuto a che fare con il ministro della Difesa. Quella Sos non era stata vista da Striano, ma era stata vista da altri proprio in quei giorni. Qualcuno continuava a vendere le Sos. Su questo ulteriore accesso c'è un'altra indagine, di competenza della Procura di Roma".

Per quanto riguarda il caso del tenente Striano, le imputazioni sono circa 800, ma il procuratore ha detto che gli accessi sono stati molto di più: "Dal 1 gennaio 2019 al 24 novembre 2022 Striano ha consultato 4.124 Sos. Un numero spropositato. Ha ricercato 1.123 persone diverse sulla banca dati Serpico. Nel complesso siamo a oltre 10mila accessi. Ha scaricato 33.528 file dalla banca dati della Direzione nazionale antimafia. Ci sono anche atti coperti da segreto. Che fine hanno fatto questi dati? Quanti possono essere utili ai servizi stranieri, per esempio?".

Negli scorsi mesi è stato sentito due volte anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha dato il via al caso presentando un esposto nell'ottobre 2022. Cantone ha ricostruito l'indagine dall'inizio: dopo la denuncia del ministro, si è arrivati a indagare Striano a gennaio 2023 e dopo l'interrogatorio (avvenuto a inizio marzo) l'inchiesta è stata spostata da Roma a Perugia perché "Striano ha detto di aver agito su ordine del dottor Laudati", sostituto procuratore a Roma.

Il sequestro del cellulare del tenente è avvenuto diversi giorni dopo l'interrogatorio, cosa che fa sospettare che alcuni dati – ad esempio delle chat – siano stati cancellati. Ad esempio, ci sono chat con giornalisti in cui però non appare nessun messaggio, così come mail risalenti ad anni passati ma nessuna in anni recenti: non si parla, comunque, di "prove certe". In aggiunta, Cantone ha chiarito che con le nuove regole che il ministro della Giustizia Nordio vuole varare sui sequestri dei cellulari sarebbe stato "molto più complicato" svolgere le indagini.

Il magistrato ha parlato anche dell'ipotesi che ci fossero dei mandanti dietro le estrazioni dalle banche dati. Non ci sono "prove che ci siano finalità economiche", ad esempio elementi che facciano pensare che "Striano vivesse al di sopra della propria possibilità" e quindi ricevesse denaro illegalmente. Per quanto riguarda i giornalisti indagati, invece, Cantone ha affermato che le imputazioni provvisorie sono arrivate solo nei casi in cui si è ritenuto "che sia stata la stampa a commissionare l’attività di informazione all’ufficiale di polizia giudiziaria. È un’ipotesi investigativa, su cui saremmo felici di essere eventualmente smentiti".

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