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Dossieraggi, Meloni: “Informazioni andavano anche a persone del Pd”. Schlein: “È delirante”

La vera impunità in Italia non è quella degli agenti di polizia, ma quella che ha creato “professionisti del disordine pubblico, gente che fa questo di mestiere”. Lo ha detto Giorgia Meloni a Dritto e rovescio, su Rete 4. La premier ha commentato anche il caso dossieraggi, attaccando il Pd. La risposta di Schlein: ”È delirante”.
A cura di Luca Pons
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Giorgia Meloni è tornata a parlare del caso dossieraggi attaccando il Partito democratico. Durante la sua intervista a Dritto e rovescio, su Rete 4, ha riassunto la vicenda così: "Alcuni funzionari dello Stato italiano pagati con i soldi dei cittadini accedono a banche dati con dati sensibili dei cittadini, che dovrebbero essere utilizzate per combattere la mafia, per passare informazioni sensibili su politici considerati non amici ad alcuni giornali".

La replica di Schlein: "È delirante, si inventa un nemico al giorno"

La leader di FdI ha citato Carlo De Benedetti, editore del quotidiano Domani e "tessera numero uno del Pd", e ha detto che alcune informazioni venivano passate "anche all’attuale responsabile della comunicazione del Pd per lanciare campagne di fango particolarmente su politici ma non solo". Meloni ha parlato di "metodi da regimi autoritari", e detto che "bisogna capire per quali interessi varie persone sono state fatte oggetto di dossieraggio".

A Piazzapulita, su La7, è arrivata la replica di Elly Schlein. La segretaria del Pd ha definito Meloni "delirante", attaccando: "La presidente del Consiglio si inventa un complotto e un nemico al giorno, non fornisce mai informazioni. Disse ‘non sono ricattabile' senza mai dire chi la ricatterebbe, che sarebbe anche qualcosa di rilievo nella sicurezza nazionale. È un governo fatto di persone che sembrano rimaste all'opposizione e non si assumono mai la responsabilità di quello che dicono". Questa, ha detto Schlein, è "un'arma di distrazione di massa".

Meloni difende manganelli contro manifestazioni: "Nei cortei professionisti del disordine"

"Non si può fare di tutta l’erba un fascio". Così Giorgia Meloni ha aperto il discorso sulle violenze di polizia registrate nelle scorse settimane, con i casi più eclatanti a Pisa e Firenze, durante la sua intervista a Dritto e rovescio su Rete 4. "L’anno scorso abbiamo avuto 120 agenti feriti", ha sottolineato Meloni, prima di esporre la sua teoria: "La vera impunità che c'è in Italia ha fatto sì che ci fossero veri e propri professionisti del disordine pubblico, gente che fa questo di mestiere". Insomma, il problema non è l'eventuale mancanza di sanzioni nei confronti delle forze dell'ordine che colpiscono una manifestazione pacifica, ma il fatto che nei cortei ci siano persone che "di mestiere" creano "disordine pubblico".

La presidente del Consiglio ha ancora una volta espresso "solidarietà" alle forze di polizia "per queste campagne denigratorie che di tanto in tanto vengono fuori". Poi ha sottolineato: "Dal 7 ottobre ad oggi, in Italia abbiamo avuto oltre mille manifestazioni a sostegno della Palestina. In Italia noi non abbiamo impedito le manifestazioni", come invece avvenuto in Francia, perché il diritto di manifestare "deve essere garantito indipendentemente dalla ragione per cui si manifesta. In Italia abbiamo un’ottima gestione dell’ordine pubblico". Poi ha concesso: "Se ci sono stati errori fatti dalle forze dell’ordine, si verificano quelle responsabilità ed eventualmente si sanzionano. Ma non si può fare di tutta l'erba un fascio".

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