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Dopo le polemiche su Ventotene spunta un documento segreto di FdI contro il Manifesto: “Testo sovietico”

Dopo il duro attacco di Giorgia Meloni nei confronti del testo scritto dagli antifascisti Altiero Spinelli e Ernesto Rossi nel 1941, spunta un dossier segreto diffuso da FdI che scredita ulteriormente il Manifesto di Ventotene, definendolo “sovietico e illiberale”.
A cura di Giulia Casula
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Non finiscono le polemiche sul Manifesto di Ventotene. Dopo il duro attacco di Giorgia Meloni nei confronti del testo scritto dagli antifascisti Altiero Spinelli e Ernesto Rossi nel 1941, spunta un dossier segreto diffuso da Fratelli d'Italia che scredita ulteriormente il documento.

Nello specifico, come raccontano oggi Repubblica e il Fatto quotidiano, si tratta di un file pubblicato ieri mattina dall'ufficio studi di FdI, che dorrebbe rispondere al sottosegretario e braccio destro di Meloni, Giovanbattista Fazzolari. Il testo si presenta col titolo di "Nota informativa Manifesto Ventotene: Giorgia Meloni demolisce la sinistra" e sintetizza la visione del partito.

Nell'introduzione vengono riprese le parole della premier, che mercoledì scorso aveva criticato il Manifesto in Aula riprendendone alcuni parti – decontestualizzate – e sostenendo che la visione di Europa su cui si basava "non fosse la sua". Le sue parole avevano scatenato l'ira delle opposizioni, che avevano difeso il testo considerato tra i fondativi dell'Ue. Da molti quella di Meloni è parsa una sorta di strategia per spostare l'attenzione dalle fratture della maggioranza sui temi della difesa ed evitare le questioni più spinose legate al riarmo europeo.

Successivamente, Meloni da Bruxelles aveva rivendicato quanto dichiarato, giustificando le sue azioni con l'intento di voler fare chiarezza sui contenuti dopo che il documento, scritto da Spinelli e Rossi durante il loro confino a Ventotene sotto il regime fascista, era stato diffuso alla manifestazione per l'Europa della scorsa domenica.  Nei giorni che erano seguiti all'evento organizzato a piazza del Popolo, infatti, Fratelli d'Italia aveva inviato alcune note informali che puntavano a "smontare" il testo europeista. La tesi del partito era stata poi riassunta da Meloni, che aveva attaccato i passaggi in cui i due antifascisti ipotizzavano una rivoluzione di natura socialista e l'abolizione della proprietà privata. Un attacco considerato un oltraggio da parte delle opposizioni, che avevano ricordato l'importanza del Manifesto nel percorso che ha portato alla nascita dell'Unione europea.

Dopo le accuse della premier, il nuovo dossier fatto circolare tra i meloniani torna ad attaccare il Manifesto che viene definito come un "feticcio della sinistra" basato su un'idea di Europa "dirigista, centralista e sovietica", vicina alla "dittatura socialista". Critiche che servono a dare la linea ai parlamentari di FdI, ma che potrebbero creare dei problemi con il Quirinale. Sergio Mattarella infatti, ha più volte celebrato il Manifesto, citandone alcuni passaggi nei suoi interventi. Per il momento, al Colle regna il silenzio sulla polemica: un segnale, secondo alcuni, dell'imbarazzo generato dalle parole della premier.

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