video suggerito
video suggerito

Dopo la vicenda del cane Angelo M5s chiede pene più severe per chi maltratta gli animali

Il post pubblicato sul blog del Movimento 5 Stelle dopo la sentenza per la feroce uccisione in Calabria del cane Angelo: “Sebbene secondo la legge questi soggetti hanno avuto il massimo della pena, appare evidente che per la gravità del reato commesso tutto questo non possa essere punito in modo così blando”.
A cura di Susanna Picone
1.340 CONDIVISIONI
Immagine

Il 26 maggio scorso i quattro ragazzi calabresi accusati di aver seviziato brutalmente un cane randagio chiamato Angelo sono stati condannati alla massima pena prevista per questo tipo di reati. Un anno e quattro mesi di reclusione ciascuno. Una condanna che si traduce con la condizionale in sei mesi di servizi socialmente utili presso un canile. Per i quattro giovani imputati, oltre al pagamento delle spese processuali, è arrivata anche la condanna a risarcire duemila euro a ciascuna delle venti associazioni che si sono costituite parte civile nel processo. La vicenda del cane Angelo risale al giugno dello scorso anno quando i quattro giovani, dopo aver catturato il cane a Sangineto, nel Cosentino, lo avevano torturato senza alcun motivo e avevano anche filmato e pubblicato sul web le brutali immagini scatenando l'indignazione degli utenti e facendo scattare le denunce. Della vicenda si è interessato, tra gli altri, anche il Movimento 5 Stelle che oggi, con un post pubblicato sul blog a firma di Paolo Bernini, chiede pene più severe per chi maltratta gli animali.

Il post del M5s – “Nonostante i Giudici abbiano condannato con il massimo della pena i 4 responsabili del maltrattamento e della feroce uccisione del cane Angelo, i sedici mesi previsti attualmente dal nostro codice penale sono stati convertiti con la condizionale in sei mesi di servizi socialmente utili presso un canile”, si legge sul blog, dove appunto si ricorda la vicenda del cane ucciso in Calabria. “Sebbene secondo la legge questi pericolosi soggetti hanno avuto il massimo della pena, appare evidente che per la gravità del reato commesso, in considerazione anche dell’efferatezza e dell'incrudelimento contro un cane indifeso, tutto questo non possa essere punito in modo così blando”, si legge ancora nel post dove si chiedono quindi pene più severe realmente a favore degli animali. “Ma la realtà è che in questo Paese da troppi anni si parla di rispetto degli animali, e, in modo completamente distorto di ‘animalismo’”, così ancora il M5s secondo cui i primi a permettere abusi sarebbero proprio “quei parlamentari che su questi temi ci si sono costruiti carriere e credibilità senza raggiungere mezzo obiettivo”. Nel post sul blog del M5s viene citata tra le altre cose la legge sul randagismo (281/91) “che a 26 anni dalla sua emanazione non è applicata in tutta Italia” e che “dimostra che i vecchi partiti e i vecchi soggetti, sebbene riciclandosi e cambiando casacca, non avrebbero mai fatto la differenza per gli animali, per esempio denunciando i colleghi delle Istituzioni locali per le loro omissioni di atti d’ufficio”.

1.340 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views