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Dopo il Federalismo ed il Milleproroghe arriva il rimpasto di Governo?

Sempre più insistenti le voci che segnalano imminenti cambiamenti nell’assetto del Governo Berlusconi IV: i Responsabili “scalpitano” per posti di responsabilità nel nuovo esecutivo.
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Governo-Berlusconi

Dopo aver portato a casa due provvedimenti cruciali sia per l'aspetto finanziaro (si veda il Milleproroghe 2011) che per quello strettamente politico (il Federalismo Municipale fortemente voluto dalla Lega Nord), il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si trova a dover fare i conti con quello che è da sempre il banco di prova più complesso di un capo di Governo. Già, perchè da tempo immemore ormai, più che da manovre finanziarie o alleanze elettorali, la vera gatta da pelare è rappresentata dall'assegnazione della poltrone e degli incarichi di Governo. In ballo in effetti non vi è solo il prestigio derivante dalla carica, ma l'esistenza e l'allargamento dei relativi bacini elettorali, delle clientele e dei "rapporti fiduciari e personali tra il referente di Governo e la base elettorale".

In buona sostanza una poltrona da Ministro od  una più modesta da sottosegretario rappresentano non solo il culmine di un personale percorso politico, ma in molti casi una vera e propria assicurazione sul futuro, una garanzia di coinvolgimento con una visibilità che scongiura eventuali accantonamenti. Così era da subito sembrato palese il fatto che uno dei motivi principali che avrebbero potuto spingere alcuni parlamentari di diversa provenienza politica a sostenere un Governo Berlusconi che sembrava al capolinea dal punto di vista politico e del consenso elettorale, era rappresentato dalla possibilità di ottenere prestigiosi incarichi di Governo. Infatti, oltre ai posti resi vacanti dall'uscita dalla maggioranza del gruppo Futuro e Libertà, a far gola era il più volte annunciato riassetto dell'esecutivo, con quel "rimpasto" continuamente evocato proprio dal Cavaliere nei "giorni più bui del suo mandato". Un rimpasto imminente dunque, ma anche estremamente complicato al quale nei prossimi giorni lavoreranno i mediatori di professione del Popolo della Libertà.

Già, perchè i nodi da sciogliere sono piuttosto complessi, a partire dalla copertura del Dicastero delle Politiche Comunitarie, lasciato vacante dal finiano Andrea Ronchi. Il nome caldo sembrerebbe essere quello di Giancarlo Galan, sempre che accetti di spostarsi dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (che occupa dal 15 aprile dello scorso anno dopo aver sostituito Luca Zaia, eletto Governatore del Veneto), poltrona che invece interessa proprio uno degli animatori di Iniziativa Responsabile, quel Saverio Romano ex Udc, parlamentare "chiave" nei rinnovati equilibri alla Camera. Allo stesso modo incerta è anche la partita per la scelta delle altre posizioni di rilievo, con Massimo Calearo, ex Partito Democratico, che dovrebbe essere promosso "viceministro", mentre a contendersi altre 4 – 5 poltrone da sottosegretario sarebbero molti fra i Responsabili, ma anche ex finiani "rientrati alla base". Insomma, una situazione in continua evoluzione che rischia di complicare l'operazione di allargamento che, come testimoniato dalle ultime verifiche in Aula, finora ha dato risultati sostanziali.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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