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Dopo il caso Roccella Meloni si infuria con gli organizzatori degli Stati generali della natalità

Tensioni tra il governo Meloni e l’organizzazione degli Stati generali della natalità: secondo la premier, la ministra Roccella avrebbe dovuto essere più tutelata quando ha subito le contestazioni. Due ministri, Valditara e Giorgetti, hanno cancellato la loro partecipazione. E oggi l’organizzatore De Palo ha attaccato: “Abbandonati dalle istituzioni”.
A cura di Luca Pons
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"Ci siamo sentiti abbandonati dalle istituzioni, che non si sono degnate di una parola di solidarietà nei confronti di questo evento". A lanciare l'attacco più diretto è stato Gigi De Palo, organizzatore degli Stati generali della natalità. Dal palco dell'evento, poco prima dell'intervento di Papa Francesco, De Palo ha preso la parola e presentando il pontefice si è tolto un sassolino dalla scarpa, con l'accusa evidentemente rivolta al governo Meloni.

L'esecutivo ha sempre sponsorizzato gli Stati generali, tanto che l'anno scorso la stessa Giorgia Meloni partecipò insieme a Papa Francesco. Ieri, però, c'è stato un momento di rottura: le contestazioni alla ministra della Famiglia Eugenia Roccella da parte di numerosi studenti e attivisti, che hanno spinto la ministra a rinunciare al proprio intervento.

Dal centrodestra e dal governo è arrivata una condanna unanime all'accaduto, condivisa peraltro anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Meloni ha parlato di uno "spettacolo ignobile" e attaccato studenti e attivisti che protestavano con toni molto accesi. Si sono sprecate le dichiarazioni di solidarietà alla ministra Roccella, giunte sia dall'esecutivo che da alcuni esponenti dell'opposizione.

Quello che è mancato, invece, è un messaggio di sostegno all'evento in sé: gli Stati generali della natalità, che si sono visti deprivati dell'intervento di una ministra. Ma non c'è solo questo alla base dello sfogo di stamattina di De Palo. Secondo quanto a riferito a Fanpage.it da fondi attendibili, infatti, Giorgia Meloni in prima persona avrebbe scritto un messaggio a De Palo, furiosa perché l'organizzazione non aveva tutelato a dovere la ministra Roccella.

La decisione di cancellare l'intervento di Roccella – decisione che comunque la ministra ha preso in autonomia – non sarebbe quindi andata giù alla presidente del Consiglio. Anche se non è chiaro come avrebbe potuto essere evitata, se non rimuovendo a forza i contestatori dalla sala più rapidamente. Una volta conclusa la protesta, peraltro, i giovani coinvolti sono stati portati all'esterno e identificati dalla polizia.

Che ci fosse stata una rottura tra l'esecutivo e l'organizzazione è poi diventato piuttosto chiaro, e per capire perché basta leggere il programma dell'evento. Ieri era atteso il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, e oggi dopo il discorso di Papa Francesco una lunga sezione avrebbe dovuto essere occupata dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che avrebbe risposto alle domande degli studenti. La partecipazione di entrambi, però, è stata cancellata. Una mossa che inevitabilmente ha ‘azzoppato' la seconda giornata degli Stati generali, oggetti anche di nuove contestazioni.

E così si arriva alla dichiarazione di De Palo di questa mattina: "Sono ormai quattro anni che proviamo a parlare di natalità cercando di fare squadra, evitando le inutili polemiche, che sono un grande alibi per non dare risposte concrete alle famiglie e ai giovani". La giornata di ieri è stata "molto difficile", ha continuato De Palo sottolineando l'assenza di solidarietà da parte delle istituzioni. Come se, ha incalzato, "ci fossero persone di serie A e di serie B. Come se togliere la parola ad un ministro fosse più grave di toglierla ad una mamma all’ottavo mese di gravidanza che portava la sua testimonianza o ai tanti ragazzi delle scuole di Roma che partecipavano alla prima giornata di lavori e che si erano preparati a fare domande agli ospiti".

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