Dopo il blocco dei treni RFI sospende contratto con la ditta accusata di aver causato il guasto
È arrivato nella notte il primo intervento della Rete ferroviaria italiana dopo il blocco dei treni che ieri ha paralizzato o rallentato buona parte del Paese: poco prima della mezzanotte, il ministero dei Trasporti ha comunicato che Rfi ha "sospeso qualsiasi attività" con la "ditta intervenuta sulla tratta ferroviaria Parco Prenestino-Roma Termini, dove si è verificato un danno alla linea con conseguenze sulla circolazione dei treni". Sospeso il contratto, quindi, per l'azienda che (stando anche a quanto comunicato dal ministro Salvini ieri) avrebbe piantato un chiodo in un cavo e provocato il guasto al sistema.
"Il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, aveva espresso fin da subito l’esigenza di verificare l’accaduto per accertare eventuali responsabilità e agire di conseguenza", ha sottolineato il ministero nella sua nota. Ieri Salvini aveva disertato un evento di Ferrovie dello Stato a cui era prevista la sua presenza, e nel pomeriggio aveva parlato con i cronisti, spiegando: "Un'impresa privata ha fatto male il suo lavoro stanotte, e chi doveva intervenire subito è intervenuto troppo tardi".
Intanto la Lega aveva ribadito che non si trattasse di una colpa del suo segretario, chiedendo a Rfi e Trenitalia di intervenire in commissione trasporti alla Camera, per spiegare gli "errori da parte di un'impresa privata che nulla hanno a che vedere con l'impegno enorme profuso dal ministro Salvini per investire sulle infrastrutture del Paese e ammodernare una rete esistente e obsoleta".
Nella serata di ieri Rfi stessa aveva comunicato: "In considerazione dei gravi disagi delle ultime ore, sono in corso di scrupolosa valutazione tutti gli avvenimenti per l'individuazione precisa delle responsabilità", annunciando "provvedimenti – anche di tipo contrattuale – nei confronti di tutti i soggetti che hanno commesso errori o non sono stati all'altezza della situazione".
Salvini aveva parlato anche di un altro problema, ovvero del "tempo di reazione di fronte a questo errore" da parte, evidentemente, delle strutture tecniche di Rfi. Ma da questo punto di vista non è noto se ci siano stati provvedimenti di alcuni tipo, al momento.
Oggi l'amministratore delegato di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, ha affermato che il guasto è avvenuto "intorno alle 6.30 del mattino" a causa di "alcuni lavori notturni effettuati da un'azienda esterna" che hanno "compromesso il funzionamento dell'alimentazione elettrica di una cabina". Al Corriere della Sera, Strisciuglio ha continuato spiegando che in seguito "si è aggiunto il malfunzionamento della stessa cabina, anziché intervenire il sistema di alimentazione alternativo è scattata la messa in sicurezza dell'operatività, scollegando tutto. Una serie di malfunzionamenti, ma originati dal danno sulla linea elettrica causato dalla ditta esterna".
Più di un problema tecnico, quindi, anche dopo il chiodo piantato nel cavo: "All'interno della stessa cabina, come detto, qualcosa si è bloccato e questo è tuttora oggetto di ulteriori approfondimenti". Strisciuglio ha però assolto l'azienda che guida: "Noi ci siamo subito attivati con tutte le verifiche. In un paio di ore abbiamo rimesso in funzione il sistema di backup. Si tratta di un intervenuto molto complesso che i nostri manutentori hanno ripristinato in tempi record, ma poi occorre comunque del tempo per riavviare con gradualità i nostri impianti in modo di assicurare la necessaria sicurezza della circolazione dei treni".