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Dopo gli scandali, le Regioni approvano i tagli dei consiglieri

La Conferenza delle Regioni ha varato un documento col quale si impegna a ridurre indennità, tagliare i seggi attuali in Consiglio ed aumentare i controlli sui bilanci dei gruppi. Errani e Formigoni in coro: «Speriamo che il governo approvi tutto rapidamente». E intanto Lazio e Campania si mettono subito “a dieta”.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo gli scandali, le Regioni approvano i tagli dei consiglieri

Ogni promessa è debito. La dieta per i governatori annunciata ieri dalla Conferenza delle Regioni, tramite il Presidente Vasco Errani, è realtà. Ora tocca al Governo approvare con un decreto «da approvare in tempi rapidi» le proposte, e cioè: riduzione del numero dei consiglieri (saranno 300 in meno, con un sforbiciata di quasi un terzo del numero attuale); taglio da subito degli stipendi di consiglieri, assessori e presidenti delle Regioni; lo stesso denaro pubblico nelle mani dei gruppi politici deve essere legato solo alle funzioni istituzionali e politiche e sottoposto al controllo della Corte dei Conti. «Inoltre proponiamo piena trasparenza».Tra le altre richieste, ha aggiunto Errani, «l'eliminazione di nuovi gruppi consiliari non corrispondenti alle liste elette« e la riduzione delle commissioni speciali e ordinarie »da un minimo di 4 a un massimo di 8 in base al numero dei consiglieri». Tutte queste proposte vengono riassunte dal Presidente Errani in «una riduzione parametrata di tutti gli emolumenti dei consiglieri regionali, dei presidenti di regione e dei componenti delle giunte». Misure che sono già state sottoposte all'attenzione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, dal momento che il presidente del Consiglio è a New York. «Si tratta di una decisa iniziativa di autoriforma – ha assicurato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni – anche perché si prevedono sanzioni per chi non adotta questi provvedimenti in un lasso di tempo brevissimo, al massimo di 60 giorni».

Tagli gli approvati alla Regione Lazio e alla Regione Campania – E mentre i Governatori chiedono a gran voce di tagliare i costi della Casta, la dimissionaria (o quasi) Polverini fa uno scatto d'orgoglio dopo lo scandalo dei fondi del gruppo PdL che ha travolto la Regione Lazio. La ormai ex Presidente con proprio decreto ha determinato la riduzione a 10 del numero degli assessori della Giunta regionale, riservando in capo alla Presidenza le competenze in materia di salute. A perdere il posto in giunta per effetto del taglio sono: Stefano Zappalà (Turismo e marketing made in Lazio; Marco Mattei (Ambiente e Sviluppo sostenibile); Gabriella Sentinelli (Istruzione e Politiche per i giovani); Angela Birindelli (Politiche agricle e Valorizzazione dei prodotti locali); Francesco Lollobrigida (politiche mobilità e trasporto pubblico locale).
Contestualmente al Consiglio Regionale della Campania, arriva puntuale come da previsione il maxi-emendamento sui tagli deciso dalla Giunta e firmato da tutti i capigruppo con effetto immediato: dimezzati i fondi destinati ai gruppi consiliari ei portaborse; ridotto del 25% il fondo per la comunicazione pari ad oltre 800 mila dollari. Neanche una settimana fa la Procura partenopea ha aperto un fascicolo per peculato e acquisito documenti nella Torre del Centro Direzionale di Napoli sulla rendicontazione dei fondi pubblici ai gruppi.

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