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Dopo gli over 65 cambierà la campagna vaccinale: quando toccherà ai giovani

“Quando verrà messa in sicurezza una massa critica di over 65 si aprirà a tutti in maniera parallela”: lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, il generale Francesco Figliuolo, spiegando che una volta vaccinati gli over 65 la campagna di immunizzazione potrebbe cambiare. Il criterio delle fasce di età potrebbe essere (in parte) derogato avviando le somministrazioni in maniera generalizzata, appoggiandosi anche alle aziende. Vediamo come.
A cura di Annalisa Girardi
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Una volta che saranno vaccinati gli over 65, la campagna vaccinale potrebbe cambiare. Il criterio delle fasce di età potrebbe essere (in parte) derogato avviando le somministrazioni in maniera generalizzata, appoggiandosi anche alle aziende. Ci sarebbe quindi una maxi categoria di under 65 da vaccinare con più flessibilità. Ma perché questo avvenga è imprescindibile poter contare su abbastanza dosi di vaccini. Lo ha spiegato il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, il generale Francesco Figliuolo: "Quando verrà messa in sicurezza una massa critica di over 65 si aprirà a tutti in maniera parallela, dando spazio alle aziende, a coloro i quali in questo momento hanno messo a disposizione i loro spazi per la cittadinanza, inviando le dosi e aprendo in maniera contemporanea per far ripartire il Paese dando  spazio e respiro alle classi produttive".

Un cambio di strategia basato su due punti fondamentali. In primis, con la protezione degli over 65 la fascia più a rischio sarà stata protetta per cui si avrà un crollo della mortalità, come spiegato anche dal ministro della Salute Roberto Speranza. In secondo luogo, per quando si sarà finito di immunizzare questa categoria dovrebbero essere disponibili abbastanza dosi di vaccini per poter procedere in maniera parallela, come spiegato appunto da Figliuolo, e puntare a ridurre le tempistiche appoggiandosi anche alle aziende.

Il commissario straordinario, infatti, ha precisato che nel secondo trimestre dell'anno (quindi tra aprile e giugno) arriveranno in Italia circa 62 milioni di dosi a cui si sommeranno, nel prossimo trimestre, altri 94 milioni di vaccini. Solo per maggio sono previste forniture tra i 15 e i 17 milioni di vaccini. Si tratta principalmente di farmaci Pfizer, poi Moderna, poi AstraZeneca e Johnson & Johnson.

Avere a disposizione molte dosi, per attuare una strategia di questo tipo, è fondamentale. O si rischia di penalizzare coloro che sono più a rischio. Vaccinare allo stesso tempo un trentenne e un sessantenne, infatti, potrebbe essere alquanto discutibile dal momento che il tasso di letalità tra queste due fasce d'età è nettamente diverso: dello 0,04% nei trentenni e del 2,3% nei sessantenni. Ci sono ancora molti punti da chiarire, ma è probabile che si proceda seguendo il modello che si sta già utilizzando in alcune Regioni, dove le prenotazioni avvengono comunque mano a mano per classi di età, ma non si attende di aver terminato la categoria precedente per aprire a quella successiva. In questo modo si vaccina continuamente, senza dipendere da ritardi o dagli intralci che potrebbero avvenire.

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