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Dopo-elezioni, il Movimento 5 Stelle in riunione: “I giornalisti? Prendeteli per il culo”

In attesa di incontrare Casaleggio e Beppe Grillo e prima di sciogliere il nodo del governo, i neo parlamentari del Movimento 5 Stelle si sono riuniti a Roma per parlare di comunicazione e organizzazione. “I giornalisti? Prendeteli per il culo”, è stato il suggerimento di un deputato.
A cura di Gaia Bozza
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"I giornalisti? Prendeteli per il culo".  In attesa del blindatissimo incontro di domani con Beppe Grillo, i neoeletti del movimento provano già a stabilire qualche regola interna durante la prima assemblea  all'hotel Saint John di Roma.  Il suggerimento arriva da un neo deputato: "Divertitevi, prendeteli per il culo come ho fatto io – spiega – Tanto la nostra notorietà durerà 15 giorni. I parlamentari normali non se li fila nessuno, non sono come i ministri. Scilipoti, ad esempio – specifica – tutti lo conoscevano solo perché ha tradito".

L'ACCESSO ALLA SALA E IL DIBATTITO – Non c'era il fondatore del movimento, ma i problemi – secondo quanto riferiscono alcune fonti d'agenzia – ci sono stati comunque: un attivista controllava chi far accedere alla riunione. Non tutti i media sono riusciti ad assistere all'assemblea . Il tema centrale del meeting è come strutturare la comunicazione interna tra gli eletti, contando che molti di essi non si conoscevano, prima di questo incontro.  Sul rapporto con la stampa si discuterà dettagliatamente domani, alla presenza di quello che viene chiamato "lo staff", ovvero Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio su tutti. Ma un eletto siciliano ha già pronti i consigli, su tutto vince il "prendeteli per il culo". E soprattutto, è il consiglio di un altro eletto, "non tutto quello che diciamo o facciamo lo possiamo riportare all'esterno. Per ora affidiamoci allo staff e al blog"."Basta gossip da pizzeria – ammonisce un altro neo deputato – basta parlare con la stampa. Sì invece al feedback con chi ci ha eletto, scrivete sulla vostra pagina Facebook". E poi: "Sulla mail ufficiale di Camera e Senato dobbiamo rispondere ai cittadini".

UNA ELETTA: "DOBBIAMO APRIRCI O MORIAMO IN TRE MESI" – L'insofferenza però c'è. Come quella di Paola Taverna, eletta al Senato nel Lazio: ""Tutti mi chiedono cosa faremo. E a me la chiusura non piace: da una parte siamo un modello di apertura, e poi ci chiudiamo? Dobbiamo dire qualcosa ai milioni che ci hanno portato qui, la gente vuole sapere che intenzioni abbiamo. Non perdiamo le persone che ci hanno portato qua: è la gente che deve fare politica e noi siamo dei portavoce. Oppure moriamo in tre mesi".

LE ALLEANZE – Un altro tema tabù è quello delle alleanze. Se ne parla solo scherzando, e quando un neo eletto non risponde alla chiamata per intervenire qualcuno dice ridendo: "E' già passato al Pd".   Alla fine si passa al voto, anche sulla scorta di un eletto che osserva: "E' più di un'ora che siamo qui e ancora non abbiamo deciso niente. Non è che facciamo tutte le settimane così?".

LE DECISIONI –  Deputati e senatori si scambieranno le informazioni attraverso una mailing list su un Google group. Sarà poi creato un forum organizzativo per la logistica, dai curricula degli assistenti parlamentari alle possibilità di case in affitto a Roma. I neo eletti terranno incontri settimanali, di persona:  insieme deputati e senatori perchè "è meglio avere una sola linea".

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