Donne e lavoro, Italia lontanissima dalla media europea: e per le madri il tasso di occupazione crolla
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In Italia si guadagna meno che nel resto d'Europa. Circa 3.700 euro in meno all'anno rispetto alla media dei colleghi europei, una cifra che cresce fino a 8 mila euro se consideriamo solo quelli tedeschi. A metterlo nero su bianco è l'Istat, nel suo Rapporto Annuale sulla situazione nel Paese. In Italia la retribuzione annua lorda è in media di 27 mila euro per i dipendenti, un numero del 12% più basso rispetto a quella europea e del 23% di quella tedesca.
Per quanto riguarda l'occupazione il report sottolinea come i livelli siano tornati a quelli che si registravano prima della crisi del 2008, ma che questa notizia positiva non riguardi i giovani. Per loro il livello di occupazione si è ridotto:
Con riferimento agli occupati tra 15 e 64 anni, ad aprile del 2023 si è tornati ai livelli della primavera del 2008, precedente la grande recessione. Il tasso di occupazione invece è pari al 61 per cento, superiore di oltre due punti a quello raggiunto nel 2008. L'aumento del tasso a parità di occupati si deve alla riduzione della popolazione in età di lavoro di 1,3 milioni rispetto al 2007, frutto di una contrazione di quasi 4 milioni nella classe 15-49, e una crescita di 2,6 milioni nella classe 50-64 anni. (…) Tra il 2004 e il 2022 in Italia il tasso di occupazione tra i 15 e i 34 anni si è ridotto di 8,6 punti percentuali (al 43,7 per cento). Per i 50-64enni, invece, il tasso d'occupazione aumenta di 19,2 punti (al 61,5 per cento).
Anche per quanto riguarda le donne la situazione è tutt'altro che positiva in Italia. Anzi, il nostro Paese rimane fanalino di coda: nonostante la crescita dell'occupazione femminile nel nostro Paese sia stata pressoché costante, il divario con la media europea è ampissimo. Dal 2004 al 2022 il numero di donne occupate è aumentato di quasi un milione e l'incidenza femminile nel tasso di occupazione totale è saluto da 39,4% al 42,2%. La media europea è invece al 46,3%, lasciando l'Italia, insieme a Malta e Grecia, tra i Paesi con la più bassa componente femminile nell'occupazione.
La partecipazione delle italiane al mercato del lavoro, inoltre, è legata moltissimo ai carichi familiari e alla disponibilità dei servizi per l'infanzia. In Italia la cura della famiglia rimane una responsabilità che pesa quasi interamente sulle donne. Lo scorso anno per le donne tra i 25 e i 49 anni che vivevano da sole il tasso di occupazione era all'80,7%, una percentuale che scendeva però al 58,3% per le madri. Una percentuale che varia moltissimo anche a seconda della provenienza territoriale e del grado di istruzione. Nel Mezzogiorno per le madri con un basso titolo di studio il tasso di occupazione è del 21,4%; per le donne laureate che vivono da sole al Nord è del 92,7%.