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Domani nuovo Dpcm, le misure: lockdown locali, lezioni online e stop a spostamenti tra Regioni

Zone rosse locali, orari di chiusura anticipati anche per i negozi, didattica a distanza e limitazioni agli spostamenti tra le Regioni. Queste le misure che starebbe valutando il governo e che potrebbero entrare in vigore già domani, lunedì 2 novembre, con un nuovo Dpcm del governo per contrastare la diffusione dei contagi di coronavirus nel nostro Paese.
A cura di Annalisa Girardi
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Chiusure mirate nei territori più a rischio, limitazioni agli spostamenti tra Regioni, chiusura dei centri commerciali nei weekend e riduzione degli orari per le altre attività commerciali e più didattica a distanza nelle scuole. Ecco le misure a cui sta studiando il governo e che potrebbero essere incluse in un nuovo Dpcm già domani, lunedì 2 novembre. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarà infatti in Parlamento per un confronto sulle nuove restrizioni. Che potrebbero quindi entrare in vigore già nella serata di domani. Il governo accelera sulla lotta al coronavirus e a una sola settimana dall'ultimo Dpcm pensa già a un intervento più stringente.

Ieri pomeriggio l'esecutivo ha convocato urgentemente il Comitato tecnico scientifico. Gli esperti avrebbero suggerito di procedere con lockdown locali, a livello provinciale o regionale, rendendo più severi alcuni divieti in ambito nazionale. Questa mattina ci sarà una nuova riunione tra governo e Regioni, mentre nel pomeriggio è prevista un nuovo vertice con i capidelegazione, allargata ai ministri più direttamente interessati dalle misure in programma. Ieri l'esecutivo aveva chiesto al Cts di aggiornare le indicazioni sui territori in cui la situazione è più critica e dove sono quindi necessari interventi più stringenti.

Con ogni probabilità, una volta indicate le zone più a rischio, saranno i governatori e le autorità locali a varare restrizioni più severe. In generale, si pensa a ridurre gli orari per i negozi e a scaglionare ulteriormente la chiusura per bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, a cui è ora imposto lo stop all'apertura al pubblico per le ore 18. Chiaramente, misure di questo tipo avrebbero bisogno di risorse aggiuntive oltre a quelle stanziate dal governo con il decreto Ristori.

Si pensa anche a limitazioni per gli spostamenti regionali, che dovranno essere comprovati da esigenze di lavoro, salute o urgenza e che dovranno essere giustificati con l'apposita autocertificazioni. Limitare gli spostamenti delle persone, secondo il governo, è ora fondamentale per evitare che la curva dei contagi si impenni anche in quelle zone dove ora appare sotto controllo. Si valuta poi anche di estendere la chiusura dei centri commerciali nei weekend, già imposta in alcune Regioni, a tutto il territorio nazionale. In alcune zone, particolarmente a rischio, si potrebbe anche considerare la chiusura totale delle attività commerciali. Ma spetterà ai governatori o agli amministratori locali deciderlo.

C'è anche la possibilità che si intervenga a livello nazionale con il coprifuoco. Anche questo è già attivo solo in alcune Regioni, ma è un tema per cui si sta valutando l'estensione a tutto il Paese nella cabina di regia. Si tratta di un intervento volto a limitare gli incontri nella case private, dopo la chiusura di bar e ristoranti alle 18. E infine la didattica a distanza potrebbe essere implementata nelle scuole superiori, ma forse anche per la terza media, al 100% .

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