Domani la Manovra bis arriva al Senato. E sulle pensioni c’è il veto della Lega
Domani, con l'approdo in Commissione Bilancio del Senato, prenderà il via l'iter parlamentare della discussa manovra bis. I nodi da sciogliere sono molti, a partire da quello sulle pensioni: si sa che per rimpinguare le tristi casse dello Stato prelevare dalle pensioni (e dai redditi dei dipendenti pubblici) è la via più semplice, la più semplice ma, forse, anche la più impopolare. La Lega lo sa bene e per questo motivo dal primo momento s'è schierata contro il provvedimento. "La Lega difende i poveracci" sottolineò Bossi al tradizionale comizio di Ponte di Legno, promettendo ai suoi elettori di proteggere in tutti i modi le pensioni. E in un primo momento sembrava averla spuntata, nonostante avesse dovuto cedere sull'innalzamento dell'età pensionabile. "Con il Pdl siamo già giunti a un compromesso. Per esempio abbiamo permesso che il progressivo innalzamento dell'età pensionabile delle donne che lavorano nel settore privato sia anticipato dal 2020 al 2016. E' un punto di equilibrio" aveva fatto notare Calderoli.
Negli ultimi tempi, però, in casa Pdl sta tornando prepotentemente in auge l'idea di intervenire sule pensioni. E Angelino Alfano, in un'intervista concessa a La Stampa, lo ha fatto capire chiaramente. La stretta sulle pensioni potrebbe permettere al governo di far cassa subito, ma il veto della Lega, nonostante la diplomazia dell'ex Ministro della Giustizia, sarà difficilmente trascurabile.
Archiviato (si fa per dire) il discorso sulle pensioni, anche per quanto riguarda i tagli agli enti locali sarà molto difficile trovare un punto d'incontro, dato che anche su questo punto la Lega storce il naso. "Bisogna trovare un'alternativa diversa. Enti locali e pensioni sono gli ultimi due comparti che devono essere toccati" tuona Attilio Fontana, sindaco leghista di Varese . Ma qual è quest'alternativa? Per il Pdl, al momento, non esiste. O si interviene sulle pensioni o sugli enti locali. A rendere la situazione ancora più delicata sono le recenti dichiarazioni di Calderoli che ha bocciato con fermezza lo scudo bis, l'aumento dell'Iva e anche le privatizzazioni ("Oggi a questi prezzi sarebbe una svendita").
Capitolo opposizioni. Il Partito Democratico sta lavorando a delle controproposte, in particolare si starebbe studiando un emendamento che reintroduca il reato di falso in bilancio (abolito dal precedente governo Berlusconi). Rosy Bindi ha inoltre fatto sapere che il partito non è disposto a colpire le pensioni. Dall'Italia dei Valori giunge invece la proposta di far cassa attraverso la cessione delle nuove frequenze digitali a disposizione del governo. Per Casini, invece, bisogna intervenire sull'Iva e fare finalmente riforme strutturali. Il leader dell'Udc ha poi bacchettato Berlusconi: "la smetta di giocare a nascondino. Prenda l'iniziativa. Rifiuti di subire i veti della Lega. E se troverà il coraggio di chiedere all'Italia i sacrifici necessari con misure veramente serie ed eque, allora troverà pure i voti in Parlamento".