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Domani in Consiglio dei Ministri arriva la bozza sulla giustizia

Alle 9 di domani mattina il Consiglio dei Ministri esaminerà la bozza della riforma della giustizia. La riforma introdurrebbe molte novità che non vanno a genio né all’opposizione né all’Anm.
A cura di Alfonso Biondi
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Presidente del Consiglio italiano

E' fissato per domani mattina alle 9:00 il Consiglio dei Ministri nel quale si esaminerà la riforma costituzionale sulla giustizia. Negli scorsi giorni Berlusconi aveva annunciato l'avvio di una riforma epocale della giustizia e il Cdm di domani ne rappresenta senza dubbio una tappa  fondamentale. La bozza della riforma è già pronta e nella giornata di oggi il Ministro della Giustizia Angelino Alfano la illustrerà al Capo dello Stato. Dopo l'analisi di domani in Cdm, la riforma sarà pronta ad andare in Parlamento.

Sono molte ed anche significative le innovazioni che la maggioranza vorrebbe porre in essere. E' previsto ad esempio lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura, cioè l'organo di autogoverno della magistratura: l'ipotesi è quella di dar vita a un Csm dei giudici presieduto dal Presidente della Repubblica e a un Csm dei pubblici ministeri forse presieduto dal Pg della Cassazione, Pg che dovrebbe inoltre essere eletto dal Parlamento in seduta comune. Poi separazione delle carriere, istituzione di un'Alta corte di disciplina per i magistrati, responsabilità civile per i magistrati.

Le reazioni sulla riforma voluta dalla maggioranza sono molto contrastanti tra loro. Quello che è certo, però, è che la riforma avrà sicuramente l'appoggio della Lega Nord. Umberto Bossi, infatti, ha detto ai cronisti: "Sentiamo cosa presentano. Comunque passerà". Insomma fiducia piena da parte del Carroccio che è pronto a sostenere Berlusconi in quest'impresa tutt'altro che facile. Il contraccambio, ovviamente, riguarderà il federalismo provinciale e quello regionale che i padani, dopo aver incassato il federalismo fiscale, vogliono portare a casa nei prossimi mesi.

Il Presidente dei senatori Pd Angela Finocchiaro, intervistata a Radio Anch'io, fa sapere che, a suo avviso, "la riforma costituzionale della giustizia preannunciata dal governo Berlusconi non vedrà la luce prima della fine della legislatura" e che, al momento, "il nostro modello costituzionale di autonomia della magistratura ci viene invidiato in tutta Europa".

Il presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno, favorevole alla separazione delle carriere, s'è detta pronta a votare la riforma, qualora fosse davvero "diretta a migliorare il sistema e a creare la terzietà del giudice". In caso contrario, ovviamente non la voterà.

Una reazione dura è giunta anche dall'Associazione Nazionale Magistrati che, stanca dei violenti attacchi da parte del Presidente del Consiglio, pare si stia già mobilitando per indire uno sciopero.

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