Dl Ucraina, Senato vota la fiducia al governo e conferma aiuti a Kiev
Il Senato ha votato la fiducia al Dl Ucraina con gli aiuti dall'Italia a Kiev e una serie di misure per affrontare la crisi. A Palazzo Madama io sì sono stati 214, con 35 contrari e nessun astenuto. Il decreto, così, diventa legge, dopo che era stato approvato anche dalla Camera. Le fibrillazioni nella maggioranza, alimentate dalla querelle tra Conte e Draghi sull'aumento delle spese militari, non hanno portato quindi a grosse sorprese. Nonostante le molte assenze il Movimento 5 stelle ha votato la fiducia, tranne il presidente della Commissione esteri Vito Petrocelli, che si è espresso contro.
In questo modo l'esponente grillino rischia di essere espulso dalla formazione politica, dopo aver già criticato duramente il governo e aver detto di non riconoscersi più nelle sue posizioni "belligeranti". Tra i voti contrari, poi, i "no" di Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni, seppur aveva trovato un asse con la maggioranza proprio sull'aumento delle spese militari, giudica insoddisfacente e insufficiente il decreto governativo.
Prima del voto sono spuntati in aula cartelli con la scritta "No soldi per armi", in dissenso sul dl Ucraina. Si tratta di almeno sette senatori del gruppo Italexit e Alternativa, ai quali si è aggiunto qualche parlamentare del Misto. La presidente di turno Paola Taverna li ha richiamati due volte e ha chiesto l'intervento dei commessi per farli togliere.
Dl Ucraina, cosa prevede il decreto sugli aiuti a Kiev
Il testo del decreto prevede la partecipazione dei militari italiani in operazioni e missioni della Nato per rafforzare il fianco orientale dell'Europa fino a settembre. Viene ad esempio schierata una forza di reazione rapida speciale. Vengono poi ceduti in modo gratuito all'Ucraini equipaggiamenti e mezzi militari di protezione, come elmetti e giubotti anti-proiettile. Ma viene anche rafforzata la cooperazione e l'assistenza al governo di Kiev tramite il ministero degli Esteri. Viene poi prevista la possibilità da parte del ministero della Transizione ecologica di varare una serie di misure preventive per assicurare la sicurezza del sistema nazionale del gas naturale.
Nel testo non è presente invece la previsione sull'aumento delle spese militari al 2% del Pil. Ieri il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha spiegato che prima del 2028 questo obiettivo non verrà raggiunto dall'Italia.