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Dl sicurezza, fronte dissidenti anche alla Camera: deputati M5S vogliono modificare il testo

Secondo quanto riferito da fonti parlamentari all’agenzia di stampa Adnkronos, 19 deputati pentastellati hanno inviato una mail al capogruppo Francesco D’Uva per rivendicare la possibilità di apportare modifiche al dl sicurezza approvato a Palazzo Madama lo scorso 7 novembre: “Nella mail si chiede di presentare emendamenti al dl sicurezza” ma soprattutto “di aprire un tavolo di confronto interno”.
A cura di Charlotte Matteini
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Nonostante al Senato sia stato approvato per un soffio ricorrendo alla fiducia, il decreto sicurezza e immigrazione voluto da Matteo Salvini rischia di imbattersi contro un iter di approvazione per nulla semplificato anche alla Camera. Esattamente come successo durante le fasi di approvazione al Senato, anche alla Camera il Movimento 5 Stelle rischia infatti di trovarsi a fronteggiare una fronda di dissidenti. Secondo quanto riferito da fonti parlamentari all'agenzia di stampa Adnkronos, una ventina di deputati pentastellati, infatti, ha inviato una mail al capogruppo Francesco D'Uva per rivendicare la possibilità di apportare modifiche al testo del dl licenziato da Palazzo Madama lo scorso 7 novembre.

La lettera sarebbe stata sottoscritta da 19 parlamentari, quasi tutti alla prima legislatura. "Nella mail si chiede di presentare emendamenti al dl sicurezza" ma soprattutto "di aprire un tavolo di confronto interno", ha spiegato un onorevole all'Adnkronos.

A Montecitorio, dove attualmente sono in corso le audizioni sul decreto sicurezza, in Commissione Affari Costituzionali, rischia quindi di aprirsi un nuovo fronte di dissidenti pentastellati esattamente come a Palazzo Madama, dove solo poche settimane fa cinque senatori M5S  – Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Virginia La Mura, Matteo Mantero – si sono rifiutati di votare la fiducia al provvedimento lasciando l'Aula e attualmente rischiano sanzioni dal collegio dei probiviri. 

Il decreto sicurezza, però, per l'alleato di governo Matteo Salvini rappresenta una priorità e le modifiche sono malviste in quanto il testo viene considerato ormai chiuso. Qualora fossero introdotti cambiamenti, non ci sarebbero i tempi per rimandarlo a Palazzo Madama per un'ulteriore approvazione, dunque anche alla Camera di profila scontato il ricorso alla fiducia per non incorrere in eventuali ritardi.

La replica di D'Uva e Di Maio

"Nessuna notizia, è prassi consolidata tra noi portavoce confrontarsi. Considerato il mio ruolo, non è la prima né sarà l'ultima richiesta che mi può arrivare dal gruppo parlamentare. Il dl sicurezza è già stato migliorato al Senato e presto verrà approvato anche alla Camera. Chiaro che, come avviene per tutti i provvedimenti possono essere sempre migliorati, ma mi limito tra l'altro a ricordare che questo decreto permetterà di smantellare il business illegale", ha spiegato in una nota il capogruppo M5S alla Camera, Francesco D'Uva, replicando alle indiscrezioni diffuse dall'agenzia di stampa Adnkronos in merito alla presenza di una presunta frangia dissidente a Montecitorio. Poco più tardi è arrivata anche la replica di Luigi Di Maio: "Auspichiamo che il decreto sicurezza venga approvato alla Camera senza altre modifiche, il governo vuole portare a casa il decreto sicurezza. Adesso si va avanti". Secondo il capo politico del M5s, chi ha firmato la lettera "lo ha fatto spiegando che riconoscono l'importanza del decreto sicurezza, e di quanto esso sia importante per il governo e la maggioranza, credo che vogliano fare un'azione di testimonianza con quell'emendamento. Il governo va avanti finché è autonomo, ma mi aspetto lealtà e rispetto".

Il testo completo della lettera

A sottoscrivere la lettera sono stati 19 deputati: Valentina Barzotti, Raffaele Bruno, Santi Cappellani, Giuseppe D'Ippolito, Paola Deiana, Carmen Di Lauro, Chiara Ehm Yana, Antonio Federico, Veronica Giannone, Concetta Giordano, Luigi Iovino, Riccardo Ricciardi, Doriana Sarli, Elisa Siragusa, Gilda Sportiello, Simona Suriano, Guia Termini, Roberto Traversi e Gloria Vizzini. Questo è il testo completo della lettera:

Pur coscienti del percorso che avrà il decreto Sicurezza e Immigrazione e dei tavoli di trattativa che ci sono stati sul tema in fase di elaborazione, riteniamo che il testo che arriverà alla Camera abbia molte criticità che si rifletteranno pesantemente sulla vita dei cittadini. Un testo che non trova, in molte sue parti, presenza nel Contratto di Governo ed è, in parte, in contraddizione col programma elettorale del Movimento 5 Stelle. Siamo perfettamente a conoscenza di come questo decreto sia essenziale per la Lega e non è nostra intenzione complicare i già delicati equilibri di governo; non per questo però riteniamo di non dover esercitare il nostro diritto di parlamentari e di non lasciare una traccia chiara e precisa di quale sia la posizione del Movimento 5 Stelle su questo provvedimento. Non ci arroghiamo il diritto di essere la voce del Movimento, sia chiaro. Ci sarebbe però piaciuto confrontarci in tempi e modi adeguati affinché una posizione condivisa emergesse. Purtroppo rileviamo una carenza di discussione interna che in molte sedi, anche ufficiali, tanti di noi hanno espresso.

Per questi motivi, per l'importanza politica del decreto, per la sua incidenza culturale e sociale, veniamo a sottoporre al presidente del gruppo parlamentare, ai capigruppo di Commissione, ai capi area, 8 emendamenti che alleghiamo, da depositare in commissione Affari Costituzionali che sicuramente non renderebbero il decreto ottimale ma migliorerebbero sostanzialmente alcune parti davvero critiche, sempre ovviamente nel rispetto del Contratto di Governo, della Costituzione e dei principi del Movimento 5 Stelle. Sappiamo che questo iter di condivisione interna possa non essere canonico e che la firma su un emendamento dovrebbe essere il passo conclusivo di un percorso: tale percorso però non c’è mai stato e la responsabilità non è certo dei singoli deputati e deputate. Quindi non rimane altra strada, al momento, di procedere in questa maniera. Chiediamo ai destinatari di questa mail di girarne il contenuto e gli allegati a tutti i portavoce deputati e deputate: gli emendamenti sono chiaramente aperti alla firma di tutti. Concludiamo, non più sperando in maggior collegialità e condivisione, come facciamo da tempo, ma chiedendola con forza. Grazie a tutte e tutti per l'attenzione.

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