Dl sicurezza bis, la proposta della Lega: arresto immediato per i comandanti delle Ong
Arrestare il comandante di una Ong ogni volta che compie il “delitto di resistenza o violenza contro nave da guerra”: questo è l’obiettivo di un emendamento della Lega al decreto sicurezza bis, fortemente voluto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Una proposta che sembra ricalcare quanto avvenuto con il caso della Sea Watch e della sua capitana Carola Rackete. L’obiettivo della Lega sembra quindi quello di assicurare che in casi di questo genere il comandante delle Ong venga sempre arrestato. L’emendamento introduce una fattispecie che si aggiunge a quelle previste dall’articolo 380 di procedura penale, definendo i reati per i quali scatta “l’arresto di chiunque” venga colto in flagranza per alcuni reati. A questa lista di reati si aggiungerebbe, quindi, quello di “resistenza e violenza contro navi da guerra”.
Gli emendamenti del Carroccio al decreto sicurezza bis prevedono anche altre novità, riguardanti soprattutto il tema dei migranti. Tra le principali modifiche si registrano anche norme per dire stop agli sbarchi e al trasbordo dei migranti, oltre alla possibilità di confisca della nave anche nel caso in cui non ci sia una reiterazione del reato. Altre proposte di modifica si concentrano sul tema dell’espulsione dei migranti dall’Italia nel caso in cui la persona interessata venga condannata a una pena superiore a un anno di detenzione.
Un altro emendamento della Lega prevede l’aumento, fino a un milione di euro, della multa per le navi che violano il divieto di ingresso, transito o sosta nelle acque territoriali italiane. Torna quindi l’idea del partito di Salvini di inasprire le multe, dopo le critiche ricevute nella prima stesura del provvedimento proprio su questo tema, tanto che le sanzioni – alla fine – furono abbassate. Altra novità riguarda la possibilità di sequestrare e confiscare la nave che ha violato la legge nell’immediato, senza bisogno della reiterazione del reato previsto dal testo originale. E anche i 5 Stelle hanno proposto un emendamento simile, che va nella direzione di quanto affermato negli scorsi giorni dal capo politico Luigi Di Maio. Secondo i 5 Stelle dopo il sequestro le navi dovrebbero essere assegnate alla polizia o alla protezione civile.
Per quanto riguarda l’aumento delle sanzioni, il M5s sembra invece essere contrario: in un emendamento, infatti, prevedono le stesse cifre inserite nel decreto finora: “Salve le sanzioni penali, quando il fatto costituisce reato, in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane, notificato al comandante, si applica a questo la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000. La medesima sanzione si applica all'armatore e al proprietario della nave, se il divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane, è stato loro notificato prima della violazione”.