Dl Ristori, a scuola anche in taxi e corsi extra per aiutare chi è rimasto indietro con la Dad
Nel decreto Ristori ci sono novità in arrivo anche per la scuola. Il 7 gennaio è previsto il ritorno in classe per il 75% degli studenti. Il governo lo ha deciso nell'ultimo dpcm ascoltando anche il parere degli esperti del Cts, che insistono per un ritorno tra i banchi per tutti. "Se non riusciamo a riportare tutti gli studenti in classe nemmeno a gennaio, vorrà dire che avremo fallito tutti, politici e tecnici. Avremo fallito come Paese", ha ricordato ieri nel corso ad una intervista a La Stampa, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo.
Ma il problema principale non è rappresentato dai contagi in classe – i protocolli anti contagio si sono dimostrati efficaci e secondo i dati a disposizione, forniti dai presidi, non si sono registrati molti focolai – ma a preoccupare sono soprattutto i trasporti pubblici, utilizzati dai ragazzi delle scuole superiori: sono loro infatti gli studenti che viaggiano su bus e metropolitane, e non i ragazzi più piccoli che spesso sono accompagnati a scuola dai genitori. Al momento, secondo le norme anti-Covid, la capienza massima consentita sui mezzi è del 50%. Per questo nel decreto Ristori, che comprende anche il bis, il ter e il quater, c'è il potenziamento dei trasporti, oltre a corsi di recupero pensati per colmare i gap che si sono creati dopo mesi di didattica a distanza.
Per quanto riguarda il primo punto c'è nel dl la possibilità per Comuni e Regioni di stipulare convenzioni con società private di bus e con titolari di licenze taxi e Ncc, con lo scopo di decongestionare gli autobus e le metropolitane. La seconda novità del decreto interessa le scuole medie: prevista la partenza di corsi extra, per mettere il recupero di alcune lezioni in presenza per i ragazzi che sono rimasti indietro su alcune materie. A questo scopo è stato stanziato un fondo da 5,5 milioni di euro per il 2021. Queste due ultime modifiche sono state votate e introdotte in una seduta notturna delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, che hanno licenziato il testo. Non ci saranno altre novità: il provvedimento arriverà blindato prima in Aula a Palazzo Madama (il Senato) e poi a Montecitorio (la Camera).