Dl Migranti, bocciato un odg del Pd che chiedeva di rispettare il “superiore interesse dei minori”
La Camera ha approvato la fiducia al decreto Migranti, durante una giornata in Aula all'insegna dell'esame agli ordini del giorno presentati dall'opposizione. In totale i partiti di opposizione ne avevano avanzati 84, tra cui sono stati dichiarati inammissibili tutti quelli relativi allo ius soli e allo ius scholae dell'Alleanza Verdi e Sinistra. Tra quelli bocciati, invece, ce n'è anche uno del Partito democratico che chiedeva il rispetto del principio del "superiore interesse dei minori". A proposito l'ex viceministro dell'Interno, Matteo Mauri, ha detto: "La scelta di mettere i minori stranieri non accompagnati negli stessi dei Centri di accoglienza per gli adulti già di per sé è un grande errore per l'inevitabile promiscuità che si verrà a creare. Non è un caso infatti che fino ad oggi fosse rigorosamente vietato. Ma il fatto di rifiutarsi addirittura di prevedere che questo debba essere fatto solo nel caso di superiore interesse del minore getta una luce molto sinistra su questa scelta sciagurata".
Bocciata anche un'altra proposta del Pd, sottoscritta pure dalle altre forze di opposizione, che chiedeva al governo di prevedere delle deroghe all'ampliamento della capienza dei centri di accoglienza nei casi di migranti che hanno subito persecuzioni e torture. "Ho il dovere politico ma anche morale di denunciare in quest'Aula che il voto espresso getta la maschera sulla natura di questo governo e questa maggioranza: è disumano non immaginare deroghe per persone che hanno subito persecuzioni o torture, persone che per il diritto internazionale siamo tenuti a salvare", ha commentato il deputato dem Giuseppe Provenzano, mentre Gianni Cuperlo ha accusato il governo di "disumanità".
È stato invece approvato l'ordine del giorno firmato da Laura Boldrini, nella sua versione riformulata dal governo, che impegna il governo "a verificare compatibilmente con le risorse disponibili a normativa vigente" la possibilità di "indirizzare le donne migranti vittime di violenza accertata dai servizi socio-sanitari territoriali di riferimento a percorsi presso le reti territoriali anti-violenza e a creare sezioni specifiche nell'ambito dei Centri Sai, prevedendo in tempi rapidi le risorse necessarie".