Dal Senato della Repubblica via libera al maxi decreto governativo di "recante primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonche' in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti". Con 203 voti favorevoli dunque il Senato ha passato la palla alla Camera, che dovrà discutere il provvedimento prima della pausa estiva (e non è scontato che le opposizioni rinuncino all'ostruzionismo). Del resto, la stessa discussione di Palazzo Madama non è stata priva di intoppi e di cambiamenti in corsa, con qualche screzio anche all'interno della stessa maggioranza di governo (si veda il no all'aumento a 35 anni dell'età fino alla quale è possibile rientrare negli incentivi per l'occupazione e lo stop al trasferimento a Torino dell'Authority per i trasporti).
Il Governo si è comunque detto soddisfatto del lavoro d'Aula, che non ha intaccato alcuni pilastri del provvedimento uscito dal Consiglio dei ministri. Restano infatti gli incentivi temporanei per le aziende che assumono a tempo indeterminato o che rendono stabili contratti a tempo determinato per giovani tra i 18 e i 29 anni: si tratta della tanto discussa misura riservata a coloro che o sono senza impiego da almeno sei mesi oppure non possiedono un diploma di scuola media superiore o un attestato professionale. Va però segnalata la cancellazione del "terzo requisito", che riservava una corsia anche per coloro che vivevano "soli o con persone a carico"; immutata invece la ripartizione degli 800 milioni complessivi, con 500 milioni che vanno alle regioni del Sud. Incentivi anche per le aziende che assumono lavoratori che fruiscono dell'Aspi, mentre restano 80 milioni di euro per il fondo per l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità, altri 80 per i progetti presentati da giovani e soggetti svantaggiati ed infine circa 160 milioni per i tirocini formativi.
Modifiche anche alla legge Fornero, con il divieto di proroga del contratto acausale (max 12 mesi) e la riduzione a dieci giorni di intervallo fra un contratto e l'altro. Il fondo per il lavoro dei disabili viene incrementato invece di 10 milioni di euro.
Ritorna la social card per il Mezzogiorno d'Italia, con una dotazione di 167 milioni di euro, mentre si cerca di estendere anche ai co.co.co le tutele contro le dimissioni in bianco. Dal punto di vista fiscale viene confermato l'anticipo e l'aumento degli acconti Irpef ed Ires, così come vengono fissati al 110% gli acconti che le banche sono tenute a versare sugli interessi maturati su conti correnti e depositi. Via libera anche alla tassa del 58,5% sulle sigarette elettroniche (che scatterà dal primo gennaio). Infine, nulla osta anche per il prolungamento fino al 2016 degli incentivi per le start up innovative.