Dl Immigrazione è legge: via libera anche al Senato, addio ai decreti Sicurezza di Salvini
Il Senato ha approvato a maggioranza il dl Immigrazione, con 153 favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti: ora è legge. Si può dire addio ai decreti Sicurezza, modificati dal nuovo dl. Le misure sull'immigrazione e in generale, appunto, sulla sicurezza, volute da Matteo Salvini quando era ministro dell'Interno del primo Governo Conte, vengono così modificate. Il via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge era arrivato a inizio ottobre, dopo mesi e mesi di durissime discussioni tra Partito Democratico, a favore della rimozione dei decreti Salvini, e il Movimento 5 Stelle, che li aveva approvati nel precedente esecutivo. Nonostante le minacce di fare le barricate alla Camera, da parte dei gruppi parlamentari dell'opposizione, il dl è passato a Montecitorio a inizio dicembre. Poi, a Palazzo Madama c'è stata l'occupazione dei banchi del Governo da parte dei senatori leghisti dopo la fiducia chiesta dal ministro D'Incà. Proteste continuate anche oggi, prima questa mattina, poi nel pomeriggio con la rissa che ha mandato in infermeria un commesso e un questore. Opposizione che ha poi abbandonato l'Aula al momento del voto, provando a far mancare il numero legale. Ora, con l'approvazione dell'Aula, il testo viene convertito in legge.
Cosa cambia con il nuovo decreto Immigrazione
Il decreto legge in materia di Immigrazione modifica diversi punti introdotti con i dl Sicurezza voluti da Matteo Salvini e approvati dal primo Governo Conte. Cambiano le regole per le navi delle Ong: ridotte sensibilmente le multe per le organizzazioni che salvano i migranti nel Mediterraneo, che potevano arrivare fino a 1 milione di euro con confisca della nave. Ora saranno massimo di 50mila euro, e le imbarcazioni non verranno confiscate. Ma in ogni caso le sanzioni non scatteranno se le navi comunicheranno alle autorità italiane e a quelle del paese di appartenenza le loro operazioni. Viene reintrodotta la protezione umanitaria, eliminata dai decreti Salvini, che aveva creato migliaia di irregolari già in Italia con permesso di soggiorno. Potranno essere convertiti in permessi per motivi di lavoro quelli per protezione speciale, per calamità, motivi religiosi, assistenza ai minori.
C'è anche la reintroduzione del divieto di respingimento se la persona rischia trattamenti inumani e degradanti nel proprio Paese d'origine, ma anche la violazione della sua vita privata, come nel caso degli Stati in cui si viene perseguitati, ad esempio, se omosessuali. Torna anche il sistema di accoglienza diffusa, quelli che venivano chiamati Sprar, ora diventati Siproimi, svuotati dai decreti Salvini, che avevano creato problemi di sovraffollamento nei grandi centri. Introdotto anche il cosiddetto "daspo urbano", in seguito alle vicende di cronaca, come la storia di Willy Monteiro Duarte. Ovvero il divieto di accesso a locali e pubblici esercizi a chi si è distinto per storie di violenza.