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Dl Flussi, il piano del governo per facilitare il trattenimento dei richiedenti asilo nei centri in Albania

In attesa del via libera finale al dl Flussi il governo in Cdm ha esaminato una prima bozza del provvedimento: tra le novità c’è una stretta sul trattenimento dei richiedenti asilo, in vista dell’apertura a ottobre dei centri per migranti in Albania.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ancora una volta il governo Meloni annuncia una data per l'apertura dei centri per migranti in Albania, rinviata già più volte dallo scorso maggio, quando in teoria, in base agli annunci, avrebbero dovuto già essere operativi. La partenza del progetto era stata poi promessa per agosto, ma l'esecutivo aveva fatto slittare ancora l'apertura per via del caldo e del conseguente rallentamento dei lavori, secondo quanto aveva spiegato il ministro dell'Interno Piantedosi. Ora le strutture in Albania dovrebbero essere pronte.

Lo detto ai cronisti oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, durante la conferenza stampa post Cdm: "La realizzazione di questi centri ha incontrato una serie di difficoltà per la natura del terreno, per alcune problematiche che sono emerse in corso d'opera e poi per eventi atmosferici sfavorevoli sia nel mese di agosto, sia qualche giorno fa. Sulla base di quello che ci dicono i tecnici, al più tardi entro la prima decade di ottobre l'opera sarà consegnata per i collaudi e quindi dopo qualche giorno potrà essere pienamente operativa".

In vista dell'imminente entrata in funzione dei centri in Albania (stando al cronoprogramma comunicato da Mantovano), in una bozza del decreto legge di riforma dei flussi all'esame oggi del Cdm ci sarebbero norme per rendere più agevole il trattenimento dei richiedenti asilo. Si stabilisce che il richiedente può essere trattenuto "qualora non abbia consegnato il passaporto o altro documento in corso di validità o non presti idonea garanzia finanziaria, ovvero nelle more del perfezionamento della procedura concernente la prestazione della garanzia finanziaria".

Per quanto riguarda il dl flussi la bozza del dl prevede, tra l'altro, che "in via sperimentale, per l'anno 2025 sono rilasciati, nulla osta al lavoro, visti di ingresso e permessi di soggiorno per lavoro subordinato, entro un numero massimo di 10.000 istanze, relativi a lavoratori da impiegare nel settore dell'assistenza familiare o sociosanitaria a favore di persone con disabilità o a favore di grandi anziani".

Mantovano ha però chiarito che "Quello che va in pre-consiglio è semplicemente un'ipotesi di lavoro, si chiama pre-consiglio perché altrimenti poi il Consiglio dei ministri potrebbe anche non riunirsi e far circolare con Pec un timbrino di conformità da parte dei singoli ministri". Insomma quella circolata per il momento è solo una bozza, e per le norme vere e proprie bisogna attendere il via libera finale, che dovrebbe arrivare in una prossima riunione del governo.

Stretta sugli aerei Ong che cercano i migranti in mare

La stretta sul trattenimento dei migranti nei centri non è l'unica novità della bozza del decreto legge di riforma dei flussi. È in arrivo anche una norma sul coordinamento degli aerei delle Ong impegnati nella ricerca dei migranti nel Mediterraneo, con multe fino a 10mila euro per chi viola le disposizioni: "Gli aeromobili privati, anche a pilotaggio remoto, che, partendo o atterrando nel territorio italiano, effettuano attività non occasionale di ricerca finalizzata o strumentale alle operazioni di soccorso, hanno l'obbligo di informare di ogni situazione di emergenza in mare, immediatamente e con priorità, l'Ente dei servizi del traffico aereo competente e il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile per l'area in cui si svolge l'evento, nonché i Centri di coordinamento del soccorso marittimo degli Stati costieri responsabili delle aree contigue", si legge nella bozza del decreto esaminato dal Cdm, in attesa del via libera definitivo.

"Il pilota in comando deve attenersi alle indicazioni operative del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile", altrimenti sarà punito con "la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 2.000 a euro 10.000".

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