Dl Covid, Salvini alza il tiro: “Da maggio ok anche a locali al chiuso e coprifuoco alle 23”
L'allentamento delle restrizioni previsto dal nuovo decreto Covid, con la situazione epidemiologica in miglioramento, permetterà di far ripartire gradualmente dal prossimo 26 aprile diverse attività. Il nuovo provvedimento, che arriverà domani in Consiglio dei ministri, è considerato una vittoria personale dal segretario della Lega Matteo Salvini, che però intende continuare a dare battaglia: "Dopo essere riuscita ad ottenere le riaperture di tutte le attività all'aperto dal 26 aprile, il ritorno alla vita nelle Regioni (gialle e bianche) con situazione sotto controllo e la possibilità di spostarsi fra Regioni, la Lega proporrà in Consiglio dei Ministri e in Parlamento, in accordo con sindaci, governatori e associazioni, la riapertura dai primi di maggio anche delle attività al chiuso e l'estensione almeno fino alle 23 della possibilità di uscire".
La bozza del nuovo decreto, che dovrebbe restare in vigore fino al prossimo 31 luglio, ha confermato infatti il coprifuoco dalle 22 alle 5. E l'idea di spostare il divieto di circolazione di un'ora in avanti, per agevolare i clienti della ristorazione, è stata una richiesta avanzata anche dai governatori all'incontro con l'esecutivo sulle riaperture.
Dal 26 aprile infatti, con il ripristino delle zone gialle, potranno ripartire anche bar e ristoranti, con una novità: potranno aprire anche a cena ma solo se dispongono di tavoli all'aperto. Mentre secondo la road map indicata dal decreto i ristoranti al chiuso dovranno aspettare il 1 giugno per poter riaprire. Nel testo si specifica che, solo in zona gialla, la ristorazione sarà permessa al chiuso, "con consumo al tavolo" dalle ore 5 del mattino alle 18, "o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri".
Altro successo rivendicato dal Carroccio è la possibilità di spostarsi nuovamente da una Regione all'altra – non solo tra Regioni gialle, ma anche arancioni o rosse – grazie anche ai ‘certificati verdi', che attestano l'avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid-19, oppure "l'effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus SARS CoV-2".
Le altre aperture, che sono state annunciate dal governo come frutto di un "rischio ragionato" riguardano la scuola, che torna in presenza anche per i ragazzi delle superiori. "L'obiettivo del governo – hanno spiegato i ministri Gelmini e Bianchi – è quello di arrivare quanto prima ad una presenza al 100% dei ragazzi a scuola, per quanto riguarda ogni ordine e grado". Nella bozza del dl Covid, che Fanpage.it ha avuto modo di visionare, per le superiori, è specificato che dovrà essere garantita nelle zone rosse l'attività didattica in presenza ad almeno il 50%, e fino a un massimo del 75%, degli studenti. Mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza dovrà riguardare almeno il 60%, e fino al 100%, della popolazione studentesca.