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Dl Covid, Conte esulta per riaperture: “Dimostrazione che serve gradualità, non si torna indietro”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, parla delle decisioni del governo Draghi sulle riaperture: “Non esiste altro criterio per affrontare la pandemia se non quello della gradualità, della ragionevolezza. Per riaprire e non tornare più indietro è necessario procedere con adeguata proporzionalità in ogni decisione”. E non manca una frecciatina a Salvini: “Allestire improvvisate raccolte firme o soffiare sul fuoco del disagio del Paese non serve”.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rivendica la continuità del governo Draghi nelle decisioni sulle riaperture rispetto al suo operato a Palazzo Chigi e non risparmia una stoccatina a Matteo Salvini. In un post su Facebook il leader in pectore del Movimento 5 Stelle commenta quanto previsto dall’ultimo decreto Covid, con nuove riaperture e lo spostamento del coprifuoco: “Non esiste altro criterio per affrontare la pandemia se non quello della gradualità, della ragionevolezza. Per riaprire e non tornare più indietro è necessario procedere con adeguata proporzionalità in ogni decisione. È una convinzione che con il Movimento 5 Stelle abbiamo condiviso da subito e che oggi ribadiamo con convinzione, dopo che i fatti stanno premiando la determinazione della nostra linea”.

Conte attacca Salvini, pur senza citarlo, parlando della raccolta firme avviata dalla Lega per l’abolizione del coprifuoco: “Allestire improvvisate raccolte firme o soffiare sul fuoco del disagio del Paese non serve: lo testimonia, d'altronde, anche la repentina retromarcia di chi fino a ieri urlava contro le scelte più logiche e ragionate. La rabbia e la frustrazione di operatori economici e cittadini meritano rispetto, vanno ascoltate e tenute in considerazione. Non vanno strumentalizzate”.

L’ex presidente del Consiglio sottolinea come servano risposte graduali e razionali, senza inseguire i consensi: “Questa pandemia non si può combattere con la pancia: dobbiamo usare la testa e i numeri, perché la politica deve poter contare sul supporto della scienza senza esimersi dalla responsabilità di operare le scelte nell’interesse comune. Chi farnetica di scorciatoie o di facili soluzioni sta pensando ai sondaggi e non al bene del Paese”. Da qui quella che sembra un’ulteriore difesa del suo governo e dell’attuale ministro della Salute, Roberto Speranza, considerato da molti come rigorista: “Chi lavora senza proclami su traiettorie percorribili non è un “rigorista”: semplicemente tiene davvero all’Italia e vuole più di tutti un rapido ritorno alle nostre sacrosante libertà”.

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