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Dito puntato contro Bersani: “Pd sull’orlo dell’autodistruzione”

Durante un confronto post-elettorale, sono tutti d’accordo sulla disfatta del leader del Pd. E Grillo? “Dice no a tutto e a tutti, ma non è così sicuro che i suoi eletti lo seguano. Per questo agisce col ricatto”
A cura di Gaia Bozza
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Bersani

"Autodistruzione" e "catastrofe". Sono queste le parole più forti, utilizzate  da politici e intellettuali durante un confronto post-voto a Napoli. E ad usare le espressioni più dure è Ernesto Galli della Loggia, storico e giornalista del Corriere: "Bersani ha portato il Pd sull'orlo dell'autodistruzione", afferma. Poi azzarda qualche (fosca) previsione: "Il partito non sarà più lo stesso, dopo queste elezioni. Se, come molti auspicano, il nuovo leader sarà Renzi, diventerà un partito personale. Ma dovrà cambiare tutto". In ogni caso, si chiede Della Loggia, "quale credibilità ha un partito che agisce in questo modo?".

Sulla disfatta di Bersani sono tutti d'accordo: anche Umberto Ranieri, che del Partito Democratico è un esponente. Non meno tranchant i giudizi su Grillo: per il giornalista del Corriere, il leader del Movimento 5 Stelle sta cercando di mantenere il controllo sui suoi, che non conosce bene, con il ricatto. Si riferisce, in particolare, al fatto che Grillo e Casaleggio minacciano di lasciare il movimento qualora i parlamentari grillini votassero la fiducia ad un nuovo governo. Sullo sfondo, l'incertezza: a pochi giorni dalle consultazioni nessuna strada sembra praticabile.

Una la suggerisce Biagio De Giovanni, filosofo e politico: "Un governo guidato da una personalità autorevole che in tempi limitati faccia realizzare alcune cose per poi andare al voto è un'ipotesi possibile, anche per stabilire una tregua tra le forze politiche".

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