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Disforia di genere, cosa ha detto il presidente Aifa sul caso dell’ospedale Careggi e sulla triptorelina

In Commissione Affari sociali della Camera si sono svolte oggi alcune audizioni nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni sulla definizione di linee guida in materia di disforia di genere. Il presidente dell’Aifa Nisticò ha detto che l’agenzia “ha costantemente verificato l’assenza di segnali di sicurezza relativi alla triptorelina per il trattamento della disforia di genere” all’ospedale Careggi di Firenze.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alla Camera in Commissione Affari sociali si sono tenute oggi alcune audizioni nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni sulla definizione di linee guida in materia di disforia di genere.

Il governo infatti ha annunciato un tavolo ministeriale per stilare nuove linee di indirizzo specifiche per i casi di disforia di genere, un tavolo che vede impegnato il ministero della Salute, e che ha l'obiettivo di dare nuove indicazioni sull'utilizzo dei farmaci ormonali bloccanti della pubertà, cioè la discussa triptorelina, sotto la lente del governo.

Dopo il caso dell'ospedale Careggi di Firenze, di fatto l'unica struttura in Italia che somministra la triptorelina ai minori con disforia di genere, che ha ricevuto un'ispezione a seguito della denuncia di criticità nelle procedure, il ministero ha inviato una relazione alla Regione Toscana, chiedendo alcuni aggiustamenti nell'iter per il rilascio delle prescrizioni.

L'orientamento del governo è quello sicuramente di stringere le maglie e prevedere la triptorelina solo in casi molto stringenti. È per questo che il nuovo Comitato Nazionale per la Bioetica che si è insediato sotto il governo Meloni, dovrebbe ora emanare un nuovo parere (Nel 2018 il vecchio Comitato aveva dato un parere positivo al farmaco triptorelina nei casi di disturbo dell'identità di genere, con alcune raccomandazioni). E il nuovo board di Aifa a breve potrebbe emanare una nuova Determina sui farmaci sospensori della pubertà, eliminandoli dall'elenco di quelli dispensati a carico del Servizio sanitario nazionale.

Nel 2023 in Italia i ragazzi con disforia di genere trattati con triptorelina sono stati 25. "La maggior parte di questi 25 pazienti ha avuto la prescrizione dal Careggi", anche se "risultano nei dati di monitoraggi alle altre Regioni perché magari hanno comprato la triptorelina nella loro farmacia territoriale e non in Toscana", ha detto Federica Cuppone, dirigente sanitario dell'area pre-autorizzazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco, in audizione presso la Commissione Affari sociali della Camera. I pazienti "della Toscana, diagnosticati e trattati al Careggi sono 9", ha confermato.

Cosa ha detto il presidente Aifa Nisticò sui farmaci bloccanti la pubertà

I dati trasmessi dall'ospedale Careggi ad Aifa e alla Regione Toscana, su base trimestrale, relativi a tutti i pazienti seguiti e sottoposti a trattamento ormonale, inclusa la triptorelina, "confermavano l'assenza di segnali di sicurezza in seguito ai controlli endocrinologici dell'intero gruppo di pazienti, mentre nessuna informazione era presente in merito alle valutazioni psicologiche o psichiatriche", ha detto Robert Giovanni Nisticò, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in audizione.

"L'ospedale Careggi ha trasmesso ad Aifa e alla Regione Toscana su base trimestrale un file complessivo relativo a tutti i pazienti seguiti dalla Struttura dipartimentale di Andrologia, Endocrinologia, Incongruenza di genere e sottoposti a trattamento ormonale, inclusa la triptorelina, e condiviso anche in sede di ispezione ministeriale. La struttura del file non consente una agevole distinzione tra le varie categorie di soggetti, ovvero adolescenti con disforia di genere rispetto ad adulti con percorso transgender o rispetto ad altri soggetti in trattamento per condizioni analoghe. E neppure tra soggetti in carico alla Regione Toscana provenienti da altre regioni".

"Negli ultimi 3 anni la Regione Toscana non ha inviato ad Aifa il file trimestrale aggregato con i dati di spesa, il file con i monitoraggi clinici suddiviso per l'indicazione. Ciò rende complesso, se non impossibile, identificare correttamente la regione di provenienza dei soggetti inclusi nel file inviati al Careggi – ha sottolineato il presidente dell'agenzia – Aifa ha costantemente verificato l'assenza di segnali di sicurezza relativi alla triptorelina per il trattamento della disforia di genere. L'ultimo dato aggiornato nella rete di farmacovigilanza elaborato nel mese di aprile 2024, che fotografa la situazione fino a tutto gennaio 2024, non riporta alcuna segnalazione riguardo la triptorelina per la disforia di genere nella fascia d'età 10-18 anni".

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