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Diritti Lgbt+, il Papa dice che la Chiesa benedice tutti, anche i gay, ma non le unioni omosessuali

Il Pontefice chiarisce la posizione della Chiesa in un’intervista a Cbs: “La Chiesa benedice tutte le persone ma non le unioni, è contro i sacramenti”. Poi la stoccata ai conservatori: “È un atteggiamento suicida, non si chiudano in una scatola dogmatica”
A cura di Pietro Forti
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Papa Francesco è tornato sui diritti delle persone omosessuali. Durante un'intervista con la storica trasmissione 60 Minutes, il format di "faccia a faccia" del network statunitense Cbs, il Pontefice ha ribadito la sua posizione: la Chiesa benedice tutti, persone gay comprese, ma non può benedire le unioni, perché contro i sacramenti.

Non è la prima volta che Bergoglio tenta di spiegare le proprie idee sull'argomento. Già a febbraio aveva tracciato una linea precisa, dopo aver sdoganato benedizioni anche per gay e transgender, ma dichiarando che nell'unione tra persone omosessuali "resta il peccato".

Bergoglio contro i conservatori: "Atteggiamento suicida"

"Quello che ho permesso non era di benedire l'unione. Questo non può essere fatto perché quello non è il sacramento. Non posso. Il Signore ha fatto così. Ma benedire ogni persona, sì. La benedizione è per tutti. Per tutti – ha detto il Papa all'intervistatrice della Cbs, North O' Donnell – Benedire un'unione di tipo omosessuale, però, va contro il diritto dato, contro la legge della Chiesa. Ma per benedire ogni persona, perché no? La benedizione è per tutti. Qualcuno ne è rimasto scandalizzato. Ma perché? Tutti! Tutti!". Quando la giornalista gli ha ricordato della sua frase in cui sosteneva che "l'omosessualità non è un crimine", Papa Francesco ha aggiunto: "È un fatto umano".

I toni accesi con cui il Pontefice ha spiegato nuovamente la posizione della Chiesa non si limitano, tuttavia, alla questione della benedizione delle coppie omosessuali. Bergoglio ha attaccato chi ancora si definisce "conservatore", perché l'aggettivo significherebbe "uno si aggrappa a qualcosa e non vuole vedere oltre". Ha poi aggiunto: "È un atteggiamento suicida. Perché una cosa è tenere conto della tradizione, considerare le situazioni del passato – ha continuato il Papa – un'altra è chiudersi in una scatola dogmatica".

Nel corso degli ultimi mesi Bergoglio è tornato diverse volte sul rapporto tra comunità Lgbt+ e Chiesa. Per quanto riguarda le benedizioni individuali, l'allargamento a "tutti" ricordato nell'intervista da Bergoglio era già chiarito dallo scorso novembre: una persona transgender può avere il battesimo, essere padrino o madrina di battesimo e di nozze, così come possono avere il battesimo i figli di coppie gay.

In un'intervista a Fanpage, il collaboratore del Papa Jim Martin, primo a benedire una coppia gay, aveva spiegato che il Vaticano non avrebbe consentito i matrimoni; qualche settimana dopo la Chiesa era ulteriormente tornata sui suoi passi, arrivando a inventare le "benedizioni lampo" per le unioni tra persone dello stesso genere. Il Papa si era poi scagliato contro gli attivisti ("Se viene l'associazione Lgbt dico no, alle persone invece dico sempre sì") e poi aveva espresso il proprio rifiuto nei confronti "dell'ideologia gender".

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