Direzione Pd, Zingaretti: “Con Conte nessuno scontro. Ok a Stati generali economia, ma con rigore”
Dopo lo scontro con il presidente del Consiglio Conte, sulla convocazione degli Stati generali dell'economia, che dovrebbero svolgersi nelle giornate di mercoledì e giovedì, il segretario Nicola Zingaretti, durante la direzione del Pd, la prima dall'inizio della crisi, si è detto favorevole all'iniziativa, sulla quale in un primo momento i dem avevano detto di non essere stati consultati: "Bene ma attenzione al rigore, ai tempi certi sull'iniziativa che il presidente Conte ha annunciato e che prenderà il via nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Diciamo attenzione perché ora l'Europa giustamente chiede a noi rigore, programmazione, innovazione e un piano nazionale di ricostruzione serio e adeguato al grande Paese che siamo. Non possiamo sbagliare perché ne va del futuro di intere generazioni. E dunque chiediamo una collaborazione sincera a tutti, preoccupata delle sorti generali della Repubblica". Non ci sarebbe insomma alcun attacco da parte dello stato maggiore dem nei confronti del premier.
"Occorre definire con molta concretezza, comprensibile ai cittadini, i progetti necessari sui quali impegnare il Recovery fund – ha detto Zingaretti nel suo intervento via web – Il momento decisivo sarà l'autunno, certo, ma già da adesso il Governo deve pensare a come davvero coinvolgere in queste decisioni tutta la società, le opposizioni in Parlamento, tute le parti sociali, l'associazionismo, gli amministratori".
"Chiediamo una collaborazione sincera a tutti, occorre smontare ogni tentativo di predisporre da parte di settori della società giudizi estremi solo per avere un vantaggio sulle trattative per l'impiego delle risorse. Questo corrisponde al vecchio vizio italiano di ragionare secondo criteri particolari e non collettivi".
Secondo Zingaretti non ci sono alternative all'alleanza PD-M5S, e con Conte, ha aggiunto, "abbiamo parlato ma non ci sono divergenze": certo però che adesso al governo "serve un cambio di passo".
Il segretario è consapevole che "Ancora non tutti hanno chiaro l'enormità di quanto avvenuto, come ha detto Visco è una crisi di dimensioni enorme", ma si dice fiducioso per i prossimi step, "perché finora abbiamo governato questa crisi nella Direzione giusta. Sul tavolo ora ci sono molti dossier, e dobbiamo rilanciare la fiducia: abbiamo a disposizione per la prima volta ingentissimi fondi europei". Il segretario ha poi rivendicato la scelta di sostenere un governo con i Cinque Stelle: "Se siamo qui e non siamo travolti dalla demagogia della destra è perché abbiamo scelto la sola strada che avevamo per fare politica con un quadro di alleanze nuove. Se non avessimo scelto quella strada di coraggio avremmo avuto anche durante questa emergenza un governo presieduto dalla destra di Salvini e lascio immaginare l'isolamento dell'Italia se fosse stata rappresentata dai picconi del nazionalismo e nulla sarebbe stato ottenuto dall'Europa".
Quindi ha lanciato un appello agli alleati in vista delle elezioni regionali e amministrative, chiedendo uno "spirito unitario per delle alleanze larghe, progressiste e civiche. In ogni regione si decide in autonomia ma faccio un appello agli alleati, se l'obiettivo è vincere, garantire un buon governo e fermare le destre unite, non ostacolate nei territori le alleanze che si potrebbero creare".
"Il Pd è disponibile ovunque, sosterrà candidature e alleanza larghe per l'alternativa alla destra, ma questo dovrebbe essere l'obiettivo di tutti. Questo approccio credo sia dovere per tutti", ha aggiunto. Il leader dem ha parlato poi dell'ipotesi di convocare, nel mese di luglio, "una grande assemblea nazionale aperta, per parlare al Paese, confrontarci", "se sarà possibile". Per via della pandemia, il percorso congressuale che Zingaretti aveva immaginato per il Pd è stato rimandato.
"Il fatto che questa riunione si svolga, per la prima volta nella storia politica italiana, in rete dà l'idea dello sconvolgimento che stiamo vivendo. Fino alla scoperta di un vaccino la fase di convivenza con il virus si protrarrà, è inutile farsi illusioni", ha affermato. Finita la fase dell'emergenza sanitaria ora è il tempo della ricostruzione, per Zingaretti "occorre, in forma nuova, ricominciare a produrre e creare buon lavoro, il primo criterio deve riguardare la giustizia sociale e la lotta alle disuguaglianze, ulteriori ingiustizie rischiano di minare le fondamenta, di una democrazia liberale. Noi dobbiamo aiutare, premiare, sostenere tutta la parte produttiva del Paese, sostenere le pmi che faticano ad andare avanti, oberate da una fiscalità ingestibile che va drasticamente semplificata, combattere e bonificare le rendite".