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Direttore del museo egizio a Meloni su sconti ad arabi: “Cultura è universale, appartiene a tutti”

Giorgia Meloni partecipa a un sit-in davanti al museo egizio di Torino per protestare contro gli sconti a coppie arabe. Il direttore del museo Christian Greco la incontra e attacca: “La cultura è universale, il museo appartiene a tutti, a tutta la città. Lo state strumentalizzando a fini politici”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo il caso del biglietto gratis per gli arabi che si presentano alla biglietteria del museo egizio di Torino in coppia, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha partecipato a un sit-in di protesta davanti al museo per contestare la promozione voluta dal direttore. Ma proprio durante questa manifestazione il direttore del museo egizio Christian Greco ha deciso di scendere in piazza per andare a parlare con la Meloni e con chi era con lei in piazza. E l’attacco della Meloni è rientrato ben presto con Greco che ha risposto: “State strumentalizzando il museo a fini politici. La cultura è universale, io sto cercando di avvicinare le persone che in Egitto purtroppo non vengono avvicinate al loro patrimonio”.

Il messaggio del direttore del museo egizio di Torino è chiaro e viene espresso sin da subito durante l’incontro con Meloni: “Noi accogliamo tutti”. Il museo “è aperto da 4 anni senza alcun fondo statale e siamo l’unico museo che è passato da 3 a 12 milioni di euro”. Greco sottolinea più volte il messaggio di accoglienza verso tutti: “Accolgo i senza tetto. andiamo negli ospedali, nelle carceri”.

Greco si sofferma sulla collezione, la più grande dopo quella del Cairo, e ricorda come la cultura sia un bene universale e non di un solo stato o di una sola categoria di persone. Anzi, il direttore del museo torinese ricorda quanto avvenne agli italiani discriminati negli anni Venti negli Stati Uniti, spiegando anche quale fu la risposta del Metropolitan, uno dei più grossi musei di New York: “Fecero una mostra su Leonardo Da Vinci con le scritte in italiano”.

Qualcuno dei presenti al sit-in sostiene allora che la promozione del museo sia discriminatoria; anche in questo caso la risposta del direttore è netta: “Facciamo venire il giovedì i giovani a 4 euro, le coppie entrano gratis a San Valentino. E anche quello delle coppie arabe è un caso specifico che dura tre mesi. Perché non protestate quando facciamo entrare gli studenti a 4 euro?”.

C’è poi la questione religiosa mossa dai manifestanti e subito rigettata dal direttore: “Non si tratta di uno sconto per la religione, in Egitto vivono 15 milioni di copti che sono cristiani”. “Il museo appartiene a tutti, a tutta la città”, ribadisce ancora sottolineando che così lo “state usando in maniera politica”. E, infine, risponde alle accuse di sull’utilizzo di centinaia di migliaia di euro per la pubblicità di questa promozione. Altro attacco rigettato al mittente: “Abbiamo in totale 100mila euro per tutta la campagna pubblicitaria e non prendiamo fondi pubblici, non veniamo pagati da regione e comune da tre anni”.

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