Diffamazione, ritorna la norma ammazza – blog?
Come spesso accade a sollevare la questione è un lancio di agenzia, con le successive trascrizioni a catena da parte degli organi di stampa. Questa volta si tratta del "ritorno della norma ammazza – blog" che secondo gli addetti ai lavori, sarebbe "rispuntata" all'interno di una proposta dei deputati di Scelta Civica in relazione al procedimento di "Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, al testo unico di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e al codice penale, in materia di reati commessi con il mezzo della stampa o delle trasmissioni radiotelevisive o con altri mezzi di diffusione, nonché di diffamazione e di ingiuria". Si tratta di una proposta presentata il 6 giugno (con primo firmatario Dambruoso, sempre di Sc) che è stata assegnata alla Commissione Giustizia alla Camera (ma non ancora discussa, men che mai venerdì come si legge praticamente ovunque, dal momento che in quella data la Commissione non era nemmeno convocata).
Commissione che sulla stessa materia sta già esaminando altre due proposte a firma Costa (di cui è relatore anche il democratico Verini) e Gelmini. Il passaggio incriminato riguarda la modifica all'articolo terzo comma dell'articolo 1 della legge:
"Per le trasmissioni radiofoniche o televisive, le dichiarazioni o le rettifiche sono effettuate ai sensi dell’articolo 32 del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e successive modificazioni. Per i siti informatici, ivi compresi i blog, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate entro quarantotto ore dalla richiesta, in testa alla pagina, prima del corpo dell’articolo, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono"
Rettifiche che, per i siti informatici e per la stampa tradizionale, devono essere pubblicate senza commento pena una multa tra gli 8mila e i 16mila euro (per la stampa la forbice è 5-50mila euro). Ovviamente si tratta solo della prima impostazione ed è lecito attendersi che il provvedimento subirà modifiche (potrebbe in qualche modo essere "accorpato" alle altre proposte presentate) sia nella discussione in Commissione che in una eventuale lettura delle Camere. Tuttavia tanto è bastato perché si tornasse a parlare di ammazza – blog, con le solite polemiche e un po' di sano allarmismo.
Fermo restando che si tratta di materia controversa e su cui occorrerebbe probabilmente una cautela maggiore (ed una riflessione sulla necessità stessa di un intervento del legislatore, aggiungeremmo), va detto che uno dei firmatari, il centrista Andrea Romano, è intervenuto su twitter per provare a smorzare le polemiche e precisare meglio il senso della proposta:
Infine, ecco il testo completo della proposta: