Della controversa agevolazione contributiva per le nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato di "giovani dai 18 ai 29 anni, lavoratori svantaggiati, ossia privi di un lavoro da 6 mesi, di un diploma oppure che vivono soli con una o più persone a carico" vi abbiamo parlato molto dettagliatamente nelle scorse settimane (qui una scheda). Non potevamo però prevedere che il tanto controverso provvedimento (sul quale già c'erano state polemiche ed interpretazioni di diversa provenienza) sarebbe tornato al centro del dibattito politico dopo poco più di un mese dalla sua entrata in vigore. La polemica è tutta sui numeri, come purtroppo raramente accade. Da una parte c'è Grillo (un utente del blog, in realtà) che segnala come siano poco meno di 14mila i nuovi assunti, dall'altra Letta che parla di disinformazione e spiega che l'obiettivo finale è quota 100mila e il raggiungimento di quota 14mila in un mese è un segnale incoraggiante.
Numeri che vanno necessariamente contestualizzati nell'Italia ancora alle prese con la coda lunga della crisi economica. I dati che arrivano in queste ore sono drammatici, non c'è altra definizione: Pil a meno 1,8% (mentre la Germania crescerà dell'1,7% ad esempio), disoccupazione giovanile al 40,4% con una aumento costante sia su base tendenziale annua che su base mensile, disoccupazione complessiva al 12,5% (con oltre un punto e mezzo percentuale in più rispetto al "nerissimo 2012), aumento del tasso di inattività che giunge ad un clamoroso 36,4%.
Ecco, di fronte a questi dati lo sforzo messo in campo dal Governo è stato nettamente inferiore alle attese. Perché se da un lato Letta ha sempre sottolineato come uno dei primi obiettivi del suo esecutivo fosse quello di tamponare l'emorragia di posti di lavoro, in particolare per quel che riguarda i giovani, se in sede europea (e non solo) si è data un'enfasi enorme al monumentale piano di contrasto alla disoccupazione giovanile, allo stesso tempo i numeri sono impietosi. E lo conferma lo stesso ministro Giovannini quando, nel ribadire che i primi riscontri del bonus giovani sono incoraggianti, parla di un piano da 800 milioni distribuiti su più anni. Ecco, 800 milioni di euro su più anni per il principale dramma della popolazione italiana. Ottocento milioni per il lavoro. Serve ricordare di cosa abbiamo parlato per mesi e quali cambiali elettorali abbiamo pagato?