Diciotti, divieto di accesso per i parlamentari Pd, Faraone: “Migranti come topi in gabbia”
"Ho parlato al telefono con il prefetto di Catania Silvana Riccio e con l'Ammiraglio Martinez, perché ero intenzionato a salire a bordo della nave Diciotti per vedere con i miei occhi le condizioni di queste 177 persone poste di fatto sotto sequestro dal governo italiano. Ma non sono riuscito ad avere l'autorizzazione". Il senatore dem Davide Faraone, contattato da Fanpage.it, ci spiega come mai ad un esponente del Pd è stato vietato di salire sul pattugliatore della Guardia costiera italiana, bloccato da due giorni al porto di Catania, in attesa dell'autorizzazione allo sbarco dei profughi, via libera che dovrebbe arrivare dal Viminale.
Ci spieghi cosa sta succedendo senatore.
Nessuno può salire né scendere da quella nave. Il prefetto di Catania e la Capitaneria di porto mi hanno comunicato che non è possibile accedere finché non vengono fatte le verifiche sulle condizioni sanitarie delle persone a bordo. Ma nessuno ha avviato quei controlli, che tecnicamente si chiamano ‘libera pratica sanitaria', e che poi sarebbe la precondizione necessaria allo sbarco di queste persone. E quindi non sappiamo se ci siano epidemie in corso.
Dalle informazioni in suo possesso, perché non è stata avviata la procedura?
E' evidente il motivo: è la solita storia del ricatto e della minaccia, in questo caso rivolta all'Ue, a cui ci ha abituati in questi mesi Salvini. L'Italia non vuole fare nessuna mossa che possa lasciare intendere che cia la benché minima intenzione di prendere in carico questi migranti. Non è altro che un messaggio indirizzato agli altri Paesi europei, con il solo scopo di mostrare i muscoli. Non fanno questa verifica sanitaria, e quindi non solo non sappiamo se questi migranti sono a rischio epidemia, ma nessuno si preoccupa dell'equipaggio a bordo, della Guardia costiera, della Capitaneria di porto, dei militari italiani, che su quell'imbarcazione sono costretti a starci per motivi di servizio e che sono esposti quindi a possibili malattie. Ma noi ci dobbiamo fidare soltanto di quello che ci hanno raccontato. Dicono che hanno portato ai migranti a bordo coperte, cibo in più, e anche una dama per giocare e passare il tempo. Ma dobbiamo crederci? Purtroppo non mi hanno dato la possibilità di constatarlo di persona.
Eppure il procuratore di Agrigento è appena salito a bordo.
E' salito sotto la sua responsabilità solo il procuratore di Agrigento, perché il Viminale gli ha accordato il permesso per consentirgli di interrogare il capitano della nave Diciotti. A noi invece hanno negato il permesso, e non possiamo certo andare lì fisicamente a protestare contro gli ufficiali che stanno solo svolgendo il proprio lavoro, eseguendo ordini che vengono dall'alto.
Cosa sta aspettando secondo lei il Viminale?
Il ministero sta sostanzialmente attendendo un segnale da qualche Paese europeo, ma il tema è che lo sta facendo tenendo sotto sequestro tutti, stranieri e italiani. E' un reato, non ci sono dubbi. Sarà poi la magistratura a stabilirlo. Presto il segretario del Pd Maurizio Martina sarà a Catania. Noi continueremo a insistere finché non si sblocca la situazione. Che l'Ue stia facendo in questo momento vergognare tutti quelli che credono nel concetto di Europa unita è un dato oggettivo, sono il primo a dirlo. Ma ora ci sono 177 persone, più i membri dell'equipaggio, in una condizione sanitaria sconosciuta, chiusi e tappati in una gabbia per topi. E la cosa incredibile è che questa situazione sia stata determinata da un governo democratico, che sta facendo una pratica illegale. Non si può protestare contro l'Ue calpestando i diritti umani delle persone, italiane e no. E questi diritti li sta massacrando Salvini.