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Di quanto aumentano le multe nel 2025 se il governo Meloni non interviene e perché

Dal 1° gennaio 2025 è in programma un aumento di tutte le multe. Il rialzo automatico, previsto dal Codice della strada, era stato sospeso dal governo Meloni per due anni. Ora potrebbe essere del 6% oppure, secondo un’altra interpretazione, di oltre il 17%. Significa che si potrebbe arrivare a pagare quasi 4mila euro per i casi più gravi di eccesso di velocità.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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L'anno prossimo scatterà un aumento sostanzioso delle multe stradali: l'adeguamento automatico all'inflazione, che era stato sospeso per due anni dal governo Meloni, tornerà in vigore a partire dal 1° gennaio. E a seconda dell'interpretazione della norma potrebbe arrivare un rialzo del 6% o anche del 17%.

L'aumento non è una novità: è previsto per legge dall'attuale Codice della strada, all'articolo 195. In particolare, si legge che "la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie" deve essere "aggiornata ogni due anni", in "misura pari" all'inflazione dei precedenti due anni. Tocca al ministero della Giustizia fissare i nuovi limiti, coordinandosi con quello dell'Economia, entro il 1°dicembre. L'esecutivo di Giorgia Meloni aveva bloccato il rialzo negli ultimi due anni, ma dal 2025 ripartirà. Così si potrebbe arrivare a pagare quasi 4mila euro se si supera il limite di velocità di oltre 60 chilometri orari, oltre 750 euro per un divieto di sosta e quasi 200 euro per un semaforo rosso ignorato.

Perché scatta un aumento delle multe nel 2025

A fine 2022, il governo Meloni aveva messo in atto una misura d'emergenza e sospeso l'aumento delle multe fino a fine 2024. Le motivazioni erano il caro energia e la crisi economica legata al Covid. Ora, però, non è chiaro se il rincaro ripartirà regolarmente recuperando l'inflazione del 2023 e del 2024, o se si terrà conto anche di quella del 2021 e 2022. Nel primo caso, il rialzo sarebbe ‘solo' del 6%. Altrimenti si arriverebbe fino al 17,6%. Un aumento di quasi un quinto.

La legge di bilancio in questione affermava: "Per gli anni 2023 e 2024 è sospeso l'aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie". Secondo l'Unione nazionale consumatori, che ha lanciato l'allarme, la parola "sospeso" suggerirebbe che per quel periodo gli aumenti non sono stati cancellati, ma semplicemente rimandati, e quindi saranno recuperati per intero.

Questo porterebbe a un rialzo significativo delle multe – e anche delle entrate dei Comuni e gli enti locali. La stima di diverse associazioni di consumatori è che finora quest'anno le casse pubbliche abbiano ricevuto tra gli 1,3 e gli 1,4 miliardi di euro dalle multe. La città con gli incassi più alti secondo Assoutenti sarebbe Milano con 136 milioni di euro, seguita da Roma (97 milioni), Torino (49 milioni), Firenze, Genova e Napoli (25 milioni).

Di quanto salgono le multe

Ipotizzando che la norma venga interpretata nel modo più ‘svantaggioso' per gli autisti (ma vantaggioso per i Comuni), con un aumento del 17% circa le sanzioni diventerebbero ben più pesanti. Ad esempio, la multa per eccesso di velocità arriverebbe a un tetto massimo di 203 euro se si supera il limite di meno di 10 chilometri all'ora (il minimo sarebbe di circa 50 euro).

Sempre per chi va troppo veloce, il tetto salirebbe a 800 euro se si ‘sfora' il limite di 10-40 chilometri all'ora, ben 2.300 euro se si va oltre di 40-60 chilometri orari. Infine, quasi 4mila euro se si supera il limite di oltre 60 chilometri all'ora (significherebbe, ad esempio, fare almeno i 110 km/h in un centro abitato, o i 190 km/h in autostrada).

Per il divieto di sosta la ‘nuova' multa andrebbe da 194 a 776 euro, nel caso delle infrazioni più gravi delle auto. Per i motorini il limite minimo sarebbe di 98 euro, quello massimo di 385 euro. Passare quando il semaforo è rosso andrebbe a costare fino a quasi 200 euro.

A che punto è il nuovo Codice della strada e cosa cambierà

Non è ancora detto che gli aumenti scattino, all'inizio dell'anno prossimo. È sempre possibile infatti che il governo Meloni – soprattutto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha la competenza su queste questioni – decida di intervenire con una nuova proroga dello stop ai rincari. Ma finora non ci sono state dichiarazioni su questo tema, e non sembra che sia intenzione dell'esecutivo cambiare la situazione. In ogni caso, potrebbe essere necessario chiarire che l'aumento deve essere ‘solo' del 6% circa, perché non bisogna tenere conto del biennio 2021-2022.

In ogni caso, le somme citate finora non tengono conto del nuovo Codice della strada. Questo infatti ha stabilito degli aumenti importanti per diverse multe, dalla guida in stato di ebbrezza all'uso del cellulare al volante. Il nuovo Codice è stato approvato dal Senato a fine ottobre, e la prossima settimana arriverà alla Camera. Ci si può aspettare, quindi, che entrerà in vigore a breve.

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