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Di quanto aumentano gli stipendi a dicembre 2023 e per chi: tutti i bonus e le novità in busta paga

A dicembre 2023 i dipendenti riceveranno la tredicesima mensilità, ma non solo: il bonus una tantum per il rinnovo dei contratti per gli statali, il taglio del cuneo fiscale e anche i giorni festivi infrasettimanali – oltre a premi di produttività e fringe benefit – contribuiranno a un aumento importante in busta paga.
A cura di Luca Pons
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A dicembre 2023 tutti i dipendenti avranno un aumento piuttosto sostanzioso in busta paga, grazie alla tredicesima mensilità e – per chi lavora nel pubblico – a un anticipo deciso dal governo (l'indennità di vacanza contrattuale). In più, è ancora attivo il taglio del cuneo fiscale, che permette a tutti i dipendenti di avere uno stipendio netto leggermente più alto di quello che avrebbero in assenza del taglio dei contributi. Per quanto riguarda quest'ultima misura, i più premiati saranno coloro che hanno uno stipendio vicino ai 35mila euro all'anno. Tredicesima e indennità invece saranno tanto maggiori quanto più alto è lo stipendio regolare.

Per quanto riguarda il taglio del cuneo, da luglio di quest'anno la riduzione dei contributi vale 7 punti per chi ha un reddito fino a 25mila euro l'anno, e vale 6 punti per chi arriva a 35mila euro l'anno. Al di sopra, invece, sparisce. I dipendenti che si trovano sotto la soglia dei 35mila euro quindi, a dicembre come negli scorsi mesi, avranno uno stipendio netto più alto di quello che avrebbero ottenuto senza taglio del cuneo.

A dicembre arriverà anche la tredicesima mensilità, che per gli statali sarà erogata attorno alla metà del mese, indicativamente tra il 14 e il 16 dicembre, mentre per le altre categorie la data dipende dal Ccnl. Anche sulla tredicesima il taglio del cuneo sarà applicato, ma in modo ridotto (2 punti fino a 35mila euro e 3 punti fino a 25mila euro). La mensilità in più, quindi, sarà più bassa rispetto allo stipendio ‘regolare'. L'importo preciso può variare, ma dovrebbe essere vicino a quello di uno stipendio mensile per chi ha lavorato tutto l'anno.

Va considerato anche che a dicembre ci saranno tre giorni festivi, come sempre: l'8, il 25 e il 26. Questi però cadranno tutti in giorni infrasettimanali, cosa che l'anno scorso non si era verificata. Perciò, chi non lavora avrà un giorno di riposo pagato, mentre chi lavora potrà ottenere la maggiorazione per i festivi prevista dal contratto collettivo di riferimento.

Ancora, alcune aziende erogheranno un premio di produttività. Questo, fino alla soglia dei 3mila euro, è tassato solo al 5% anziché al 10%. Discorso simile per i fringe benefit, benefici che possono arrivare fino a 3mila euro per dipendente, da utilizzare per pagare le bollette, e che sono del tutto esenti da tasse se sono rivolti a dipendenti con figli a carico. Queste due misure, comunque, dipendono interamente dalla volontà del datore di lavoro e dalle condizioni contrattuali stabilite: non ci sono obblighi di erogarle.

Infine, per gli statali c'è il vero e proprio bonus legato alla decisione del governo Meloni di anticipare l'indennità di vacanza contrattuale. Questa sarà riconosciuta ad alcune categorie di dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato, e formalmente è un indennizzo per il periodo in cui il contratto collettivo è rimasto scaduto senza essere rinnovato. In sostanza, i dipendenti riceveranno un bonus una tantum pari al 2,85% del loro stipendio per tutte le tredici mensilità dell'anno.

Non è ancora chiaro se il pagamento sarà erogato insieme al resto dello stipendio o con un cedolino straordinario a parte. In questo caso l'importo più alto spetterà a coloro che hanno lo stipendio maggiore, come è ovvio: per sapere in quanto consisterà l'indennità basta considerare il 2,85% del proprio stipendio lordo e moltiplicarlo per le tredici mensilità, ottenendo il 37% del proprio stipendio mensile.

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