Di quanto aumenta il carrello della spesa e quali prodotti costeranno di più

A febbraio l'inflazione è aumentata dello 0,2% rispetto a gennaio. La crescita è più bassa del previsto (la stima era +1,7%), ma comunque più alta, dell'1,6%, rispetto all'anno precedente. Lo ha reso noto l'Istat nel suo ultimo aggiornamento sui prezzi al consumo.
Anche il carrello della spesa, che ricomprende beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona, aumenta (da +1,7% a +2%), ma meno del previsto. Cala invece la variazione tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +2% di gennaio a +1,9%).
Come spiega l'Istituto, questa variazione "risente dell'accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati", saliti del 31,4%, del "marcato ridimensionamento del calo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati", e "dell'aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari", sia lavorati che non.
Nello specifico l'aumento dell'indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi degli energetici regolamentati (+0,8%) e non regolamentati (+0,7%), ma anche a quelli dei Beni non durevoli (+0,4%) e dei Servizi relativi all'abitazione (+0,3%). Sul prezzo dei tabacchi (+2,5%) invece, pesa l'aumento delle accise.
Il rialzo dell'inflazione farà sentire i suoi effetti sulle tasche delle famiglie italiane. Considerata la totalità dei consumi, il Codacons stima un aumento dei costi di 526 euro all'anno per la famiglia "tipo" e di 716 euro per un nucleo con due figli. Ancora una volta, spiega l'associazione di difesa degli utenti, a incidere sull'indice nazionale dei prezzi sono le tensioni sull'energia e la crescita sostenuta dei listini al dettaglio dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,4% su base annua). "Voci di spesa primarie per le famiglie i cui rincari hanno conseguenze pesanti sulla capacità di spesa e sui consumi degli italiani" sottolineano. "I numeri dell'Istat certificano come l'emergenza energia abbia effetti a cascata sull'economia nazionale e sulle tasche delle famiglie – ha commenta il presidente Carlo Rienzi, "Per questo consideriamo inadeguate le misure introdotte dal governo col recente decreto bollette, che non intervengono per contrastare le cause strutturali che fanno salire le tariffe di luce e gas e non risolvono il problema del caro-energia sul lungo periodo".
Anche Assoutenti esprime preoccupazione per l'aumento dei prezzi. "Sul fronte degli alimentari si registrano nuove tensioni, con i prezzi al dettaglio che registrano un andamento al rialzo che appare inarrestabile", ha commentato il presidente Gabriele Melluso. "L'attuale incremento dei listini alimentari porta la spesa annua degli italiani per cibi e bevande a salire complessivamente, a parità di consumi, di oltre 3,9 miliardi di euro rispetto allo scorso anno, considerando la totalità delle famiglie e la loro spesa per l'alimentazione", ha proseguito.
Il caro-bollette "pesa come un macigno sui costi di produzione con un effetto tsunami sull'inflazione in Italia – ha spiegato – mentre gli stipendi dei cittadini rimangono al palo con conseguenze sul potere d'acquisto delle famiglie. I dati dell'Istat evidenziano ancora una volta la necessità di intervenire sulle cause che scatenano il rialzo dei prezzi in Italia, a partire dal caro-energia, combattendo le speculazioni e tutelando la capacità di spesa degli italiani" ha concluso.