Di Pietro scrive a Crozza: anche tu divulghi bugie

Dopo le critiche che in questi giorni gli sono piovute addosso da tutte le parti il leader dell'Idv Antonio di Pietro non c'è l'ha fatta a resistere alla satira di Maurizio Crozza in onda su La7 con il suo Crozza nel Paese delle Meraviglie, così attraverso il suo blog ha scritto una lettera aperta al comico ligure. "Caro Maurizio Crozza, come sai anche giornalisti, conduttori e persino uomini e donne di spettacolo si prestano spesso a operazioni di killeraggio per conto del padrino politico di turno" scrive l'ex magistrato "ma se persino una persona come te, che a quelle logiche faziose non ha mai obbedito, contribuisce a divulgare, in perfetta buona fede, le bugie che sono state dette in questi giorni, è segno che la campagna di disinformazione e calunnia ha raggiunto davvero livelli molto allarmanti". Di Pietro ricordando i tanti passi indietro del passato, da Magistrato e da Ministro, conferma che questa volta non ha nessuna intenzione di dimettersi come gli chiedono in tanti anche nel suo partito perché "ci sono occasioni in cui bisogna non arretrare di un millimetro, quando ti calunniano personalmente per toglierti di mezzo politicamente, non ci si piega ma si combatte a viso aperto, sapendo che presto o tardi la verità avrà la meglio", "Posso dire che spero che tu sia tra i primi ad accorgertene?" conclude Di Pietro rivolto a Crozza.
Presto altre querele – Il leader dell'Idv ribadisce di aver pubblicato sul suo sito una serie di documenti per smentire tutte le accuse che gli vengono rivolte perché "Mai come in questo caso carta canta”. L'ex magistrato conferma che nei prossimi giorni renderà pubblico altro materiale "che smantella punto per punto il castello di accuse mosse contro di me, e che sono in realtà copiate di sana pianta da quelle sollevate a suo tempo da giornali che fanno della calunnia la loro forza salvo poi dovermi pagare fior di quattrini in seguito alle querele da me sporte ". E altre querele sono annunciate dal deputato nei confronti di chi lo accusa perché "tutti possiamo sbagliare ma in questo caso non si tratta di errore" in quanto "la loro intenzione era mettere a tacere una voce scomoda, non cercare la verità" scrive Di Pietro.