Di Maio verso la scissione dal Movimento 5 Stelle, alla Camera raccolta firme per un nuovo gruppo
E scissione sia. Luigi Di Maio ci starebbe pensando seriamente, dopo mesi – se non anni – di liti interne, prima nascoste sotto al tappeto e poi rispuntate fuori ancora più laceranti. Negli ultimi giorni Giuseppe Conte ha accarezzato più volte l'idea di un'espulsione del ministro degli Esteri, ma alla fine è stato Di Maio a dettare la linea. Tradotto, appunto, scissione. Secondo quanto si apprende da varie fonti parlamentari alla Camera dei deputati è già in corso la conta: si stanno raccogliendo le firme dei parlamentari che stanno con l'ex capo politico, pronti a costituire un nuovo gruppo autonomo a Montecitorio. Da regolamento ne servono almeno venti, ma sembra che siano anche di più – sulla carta – quelli disposti ad abbandonare Conte.
In queste ore si parla di una forte accelerazione avvenuta tra ieri sera e questa mattina, con lo strappo che dovrebbe consumarsi al massimo entro domani. Questa mattina, tra l'altro, anche Beppe Grillo aveva invitato Di Maio a "deporre le armi di distrazione di massa e parlare con onestà". E aveva chiesto a chi non crede più alle "regole del gioco" di "dirlo con coraggio". La risposta dell'ex capo politico sembra arrivata, anche se ancora non ufficiale. Certo è che, in ogni caso, non sembrano esserci più molti finali alternativi a disposizione di questa storia.
Nel frattempo altre fonti parlamentari fanno sapere che al Senato ci sono più di dieci fedelissimi di Di Maio, anche loro disposti a costituire una componente autonoma. Anche perché a Palazzo Madama bastano dieci parlamentari per formare un gruppo, che però devono essere dotati di un simbolo. L'articolo 14 del regolamento dice:
Ciascun Gruppo dev'essere composto da almeno dieci Senatori e deve rappresentare un partito o movimento politico, anche risultante dall'aggregazione di più partiti o movimenti politici, che abbia presentato alle elezioni del Senato propri candidati con lo stesso contrassegno, conseguendo l'elezione di Senatori.
In sostanza serve il simbolo, perciò si parla di componente autonoma che potrebbe andare nel Misto.