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Opinioni

Di Maio usa il tentato suicidio nella sede Inps per attaccare il Governo

Per il vicepresidente della Camera dei deputati l’episodio di ieri di Torino è chiarissimo: “Concetta per mesi è stata abbandonata, lasciata senza reddito e senza diritti (cancellati con un tratto di penna dal jobs act) da uno Stato che se stai annaspando, anziché aiutarti ti spinge ancora più giù”. E rilancia la battaglia per il reddito di cittadinanza.
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Ieri Concetta Candido, una donna di quarantasei anni, si è data fuoco davanti alla sede INPS di corso Giulio Cesare a Torino, procurandosi ustioni sul 70 percento del corpo. La vicenda è piuttosto controversa, poiché la donna, stando a quanto sostenuto dai familiari, si sarebbe trovata “senza Tfr e senza indennità di disoccupazione”, dopo essere stata licenziata. L’INPS aveva però chiarito che il giorno del licenziamento la donna si era messa in malattia, non potendo godere della NASPI (appunto l’indennità di disoccupazione), ma che dal 25 maggio, giorno in cui aveva riacquistato la capacità lavorativa, aveva maturato il diritto all’indennità. Secondo l’istituto di previdenza, dal mese di giugno avrebbe iniziato a ricevere regolarmente il sussidio e addirittura proprio il 26 giugno, ovvero il giorno prima del tentativo di suicidio, avrebbe ricevuto il primo bonifico sul suo conto corrente.

Insomma, una vicenda complessa sulla quale probabilmente hanno pesato una serie di fattori, tra cui ovviamente anche le difficoltà materiali della donna.

Per Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei deputati, invece, ci sono meno dubbi e più responsabilità chiare. Con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, manda la sua solidarietà alla donna e attacca il Governo, anche in relazione al salvataggio delle banche venete con soldi pubblici. Per Di Maio, “Concetta per mesi è stata abbandonata, lasciata senza reddito e senza diritti (cancellati con un tratto di penna dal jobs act) da uno Stato che se stai annaspando, anziché aiutarti ti spinge ancora più giù” e la sua condizione è comune a molti italiani, cui una risposta potrebbe arrivare solo se si approvasse il reddito di cittadinanza che “ti salva la vita quando resti senza reddito e poi ti aiuta a trovare un nuovo lavoro e a reinserirti nella società”.

Nella lettura del vicepresidente della Camera i 17 miliardi usati per salvare le banche venete (di cui però 12 sono di “garanzie”) sono gli stessi del costo del reddito di cittadinanza (anche qui, bisogna però considerare che si tratta di “una tantum”, non di una misura “di sistema” come dovrebbe essere il reddito di cittadinanza). E chiosa: “A Concetta e altri 10 milioni di italiani il governo ha preferito Zonin (il super manager della Popolare di Vicenza) e una manciata di banchieri.”

Ecco il post integrale:

La povertà in Italia è a livelli intollerabili da anni. Nessun governo ha fatto niente: 10 milioni di poveri non sono una priorità, non hanno neanche un nome. Hanno trovato miliardi e miliardi per salvare i (papà) banchieri che un cognome ce l'hanno (massacrando i risparmiatori), ma nessuna seria manovra per debellare la miseria dilagante. La situazione è diventata esplosiva. Gli italiani continuano a impoverirsi e non c'è niente che faccia sperare in un cambiamento.

Ieri una donna di 46 anni, Concetta Jolanda Candido, che aveva perso il lavoro a gennaio, si è data fuoco per la disperazione davanti a una sede Inps di Torino. E' stata salvata appena in tempo, ma le ustioni sono gravi e la prognosi è riservata. Concetta faceva le pulizie nella birreria “Befed brew pub” di Settimo Torinese in via Ariosto, il 13 gennaio scorso era stata licenziata e non ha più trovato lavoro. Nella birreria lavorava da una decina d'anni, poi, nel gennaio scorso, l'azienda che ha sede a Udine ha deciso di assegnare il servizio di pulizie a una ditta esterna e tanti saluti. Aveva chiesto la disoccupazione ma non aveva ricevuto nulla. Ieri, dopo la tragedia, l'Inps Piemonte ha fatto sapere che "la domanda era stata già evasa il 16 giugno con valuta 26 giugno". Purtroppo questo aiuto non è arrivato in tempo per evitare questo gesto disperato.

Concetta per mesi è stata abbandonata, lasciata senza reddito e senza diritti (cancellati con un tratto di penna dal jobs act) da uno Stato che se stai annaspando, anziché aiutarti ti spinge ancora più giù. Concetta non aveva nessuna certezza dei suoi diritti, nessun figlio ministro, nessuna corsia preferenziale. Sola. Secondo il fratello, a portarla a questo gesto è stata "la difficoltà di sopravvivere".

La sua condizione è quella di molti italiani. Tre milioni sono senza lavoro. Tre milioni sono inattivi che hanno rinunciato a cercarlo. Tantissimi sono i precari. Concetta forse era più debole di loro, ma uno Stato civile è proprio ai più deboli che deve pensare. Dal 2013 i governi che si sono succeduti ci hanno sempre impedito di discutere in Parlamento la nostra proposta di Reddito di cittadinanza che non è solo un sostegno di dignità, ma un attivatore sociale e una vera manovra economica. Ti salva la vita quando resti senza reddito e poi ti aiuta a trovare un nuovo lavoro e a reinserirti nella società. Ci hanno sempre raccontato che non ci sono i soldi. La domenica dei ballottaggi, in gran sordina, il governo ha messo a disposizione 17 miliardi per salvare le banche venete che la politica ha disintegrato e senza che nessun manager paghi pegno. 17 miliardi sono esattamente le coperture del Reddito di Cittadinanza. Istituirlo è il miglior modo per dare una risposta a questa persona.

A Concetta e altri 10 milioni di italiani il governo ha preferito Zonin (il super manager della Popolare di Vicenza) e una manciata di banchieri.

Prima che dagli elettori, sarete giudicati dalla vostra coscienza.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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