Di Maio: “Se gli altri partiti non vengono a parlare con noi la legislatura non parte”
A due giorni dal voto e meno di 24 ore dopo la presentazione dei nomi di tutti i futuri (eventuali) ministri M5s, Luigi Di Maio manda un messaggio chiaro a tutti gli altri partiti: “O questi signori vengono a parlare con noi per fare un governo o la prossima legislatura neanche parte. Perderanno la poltrona e torneranno a casa”. Di Maio parte dalla convinzione che il M5s sarà il primo gruppo parlamentare e, in quel caso, “non lasceremo l’Italia nel caos”, sostiene. Il capo politico del M5s, intervistato da Agorà, su Rai3, afferma che si rivolgerà ai capigruppo parlamentari per fargli “sottoscrivere un contratto con tutti gli italiani”.
Di Maio parla di caos in caso di vittoria elettorale del centrodestra o del centrosinistra, spiegando: “Renzi ha scoperto che il suo partito non gli sta dietro, non lo sostiene più. Berlusconi invece propone Tajani. Questo è un assaggio del caos che ci sarebbe se vincessero loro”. Però una certezza il capo politico del M5s la ha e riguarda il capo dello Stato: “Quello che deciderà il presidente della Repubblica lo deciderà lui. Credo che siamo molto fortunati in questo momento storico ad avere come capo dello Stato il presidente Mattarella”.
Il capo politico del M5s esclude inoltre la possibilità di un governo con la Lega: “Io il governo l’ho presentato ieri, oltretutto sono un cittadino del Sud e non basta togliere la parola Nord alla Lega per dimenticare certi slogan, tipo ‘Etna o Vesuvio lavali col fuoco’. Io voglio il voto dei cittadini per mandare a casa tutti”.
Le polemiche sui candidati ministri
Dopo la presentazione della eventuale squadra di governo, Di Maio rivendica che questa sarà “l’unica ad essere votata dagli italiani, quindi dopo il voto sarà l’unica legittimata, è intoccabile”. “Neanche sono ministri – dice ancora ospite di Radio24 – e già li attaccano come se fossero ministri. Questi sono dei boomerang clamorosi, ben vengano tutti gli attacchi a questa squadra, ma non posso permettere che si dica che sono dei prof sconosciuti”.
Di Maio sottolinea che il suo non è un governo tecnico: “La guida politica la darò io. Ieri ho voluto fare una proposta di persone non legata al M5s ma sono patrimonio del Paese. Il mio candidato ministro dell'Istruzione ha rivoluzionato il metodo di insegnamento, ha rimesso l'alunno al centro, poi qualche anno fa ha espresso apprezzamenti per Renzi? Ma Renzi aveva il 40%, tanta gente si è fatta illudere da lui, poi a maggior ragione, dopo quello che ha fatto, hanno cambiato idea”.